LCV, cos’ha di nuovo e diverso?
L’Aquila – L’Aquila Che Vogliamo, LCV, è scesa in campo per prima – come abbiamo riferito – nella competizione che porterà all’elezione del nuovo sindaco, nel 2012. Il suo candidato alla carica di primo cittadino ha un nome e un volto, quello del chirurgo Vincenzo Vittorini, completamente estraneo fino ad oggi alla politica, colpito personalmente dal terremoto, testimone della sofferenza singola e collettiva. Con lui un gruppo di persone intenzionate ad esserci nel triennio 2012-2017, presumibilmente anni decisivi per il futuro aquilano. Se ce ne sarà uno.
Cos’hanno di diverso queste persone? Cosa annunciano di nuovo per la città ? Prima di tutto l’assoluta mancanza di background politico: si affacciano per la prima volta sulla ribalta e chiamano la gente ad esserci. Lo slogan è: “Insieme si può, anzi si deve”. Un metodo che non ha precedenti, almeno a L’Aquila, dove partiti e personaggi dai partiti indicati hanno sempre dominato la scena. Il primo cambiamento, quindi, è questo: via la politica, avanti la gente e le sue necessità , proposte, idee, intelligenze e culture.
LCV indica 9 obiettivi (9 come le due cifre del 99, numero aquilano per eccellenza): ricostruzione antisismica, nuove infrastrutture, università attrattiva e internazionale, sviluppo economico, turismo, nuova macchina comunale orientata verso il cittadino, nuova politica sociale, nuova politica per lo sport e nuova politica culturale. Ognuno partecipi con le proprie capacità , per “rifondare totalmente la città ”.
Gli obiettivi sono ambiziosi e tutti lo vedono. L’appello lanciato ieri ha incontrato condivisione e attenzione, anche sulla stampa. Il logo porta i segni dell’aquilanità nei colori nero e verde. Il nero, come storicamente è dimostrato, entrò nel gonfalone civico dopo il 1703 per accentuare il lutto. Oggi fa parte dell’Aquila ed è stimolo con il verde. Quanto e come la città rispondera all’invito di LCV lo vedremo. Intanto, gli altri nuclei politici assistono e prendono nota. Loro i candidati sindaci non li hanno ancora, e ce ne vorrà per conoscerli.
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