S.Massimo riapre le porte


L’Aquila – Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, lo ha definito “un evento di grande suggestione”. Stasera, per la prima volta dopo il terremoto del 2009, la chiesa di San Massimo, duomo della città dell’Aquila, ha riaperto le porte al pubblico, in via del tutto eccezionale. “E’ significativo – ha puntualizzato il Presidente, che non è potuto intervenire per sopraggiunti impegni istituzionali – che il centro storico riconquisti, lentamente, pezzo a pezzo, i suoi spazi, la sua quotidianità. Ed un plauso particolare L’Aquila e l’Abruzzo lo devono a Vittorio Sgarbi che ha voluto mantenere alta l’attenzione sul nostro territorio, promuovendo iniziative culturali nelle quattro province”. La speciale serata a San Massino è stata organizzata in collaborazione con l’Accademia delle Belle arti ed il Conservatorio “Casella”, nell’ambito del Padiglione Italia della 54^ esposizione internazionale della Biennale di Venezia, ed in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Un input subito raccolto dal Mibac, dalla Regione Abruzzo e dal Comune dell’Aquila. Anche l’assessore alla Cultura della Regione, Luigi De Fanis, ha espresso apprezzamento, sottolineando lo spessore artistico della mostra ed il significato simbolico della riapertura del Duomo. Che ricordiamolo, non sarà fruibile al pubblico. La Curia dell’Aquila, dopo i lavori di messa in sicurezza da parte del vicecommissario ai Beni culturali, Luciano Marchetti, ancora non ha riacquisito la titolarità sull’edificio di culto. Nella chiesa di San Massimo, luogo simbolo per tutta la comunità aquilana, è stata stasera inaugurata un’installazione di tre artisti abruzzesi che con le loro opere, differenti tra loro, hanno inteso esaltare i sogni, i desideri e le speranze. Sentimenti così prossimi a quanti, all’Aquila, ancora stanno cercando di superare il trauma del sisma. Si tratta di Fausto Cheng, Lea Contestabile e Mauro Folci. Fausto Cheng ha proposto un potente “riproduzione” intitolata Feng, nome orientale della Fenice, mitico uccello simbolo della rinascita dalle ceneri; Mauro Folci un video, vincitore del prestigioso Premio Terna, liberamente ispirato ad un’opera quattrocentesca rappresentante l’episodio di San Girolamo mentre toglie una spina dalla zampa del leone; l’artista aquilana Lea Contestabile un patch particolarmente poetico “Il sogno della Bella Addormentata”, un’enorme coperta fatta di oltre mille casette di stoffa, cucite a mano e ricamate, a coprire una donna dormiente sotto uno degli altari degli absidi recuperati. Il presidente Chiodi ha stigmatizzato anche l’ottima sinergia tra due delle espressioni culturali cittadine più importanti: l’Accademia di Belle arti, che ha curato l’allestimento, e il Conservatorio che ha regalato una performance musicale di grande sensibilità


23 Luglio 2011

Categoria : Cronaca
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