“No al progetto Forest Oil a Bomba”
Chieti – La Provincia e le Amministrazioni locali hanno ribadito il loro no al progetto della Forest Oil spa di sfruttamento del gas naturale in località Colle Santo nel Comune di Bomba. La posizione è stata assunta nel corso di un incontro tenutosi nei giorni scorsi presso la Provincia per analizzare la procedura in itinere del progetto: erano presenti il Comitato gestione partecipata del teritorio che si oppone al progetto, i Sindaci e gli Assessori delegati di Bomba, Monteferrante, Perano, Pietraferrazzana, Atessa, Pennadomo, Torricella Peligna, Montelapiano, il Presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, il Consigliere provinciale con delega alle problematiche petrolifere Franco Moroni, il dirigente del settore Urbanistica della Provincia Antonio Di Chiacchio.
Durante l’incontro è stato stilato un documento congiunto che ribadisce la posizione di contrarietà all’insediamento estrattivo della Forest Oil da parte di tutte le Amministrazioni locali presenti le quali, in totale intesa con la Provincia di Chieti, avevano già espresso un parere negativo attraverso Delibere Consiliari.
“La Provincia di Chieti, con la Delibera del Consiglio Provinciale n.41 del 7 giugno 2010 – dice Moroni condividendo la posizione espressa dal Presidente Di Giuseppantonio – ha già manifestato ufficialmente la posizione contraria al progetto in questione dopo una analisi dettagliata sia dello stesso progetto che della documentazione a sostegno. E le valutazioni effettuate hanno trovato puntuale riscontro da parte dei soggetti pubblici, privati e dei cittadini.
Oggi il documento unitario voluto e stilato da Provincia e Comuni ribadisce che i cittadini e il territorio non vogliono l’impianto della Forest Oil ritenendo che la vocazione naturalistica e turistica rappresenti una priorità assoluta da tutelare. E che l’industria turistico ricettiva, con il relativo indotto, è una fonte occupazionale importante mentre la realizzazione dell’insediamento comporterebbe un notevole impoverimento della zona. Ricordo infine che l’area in questione – conclude Moroni – contribuisce alla produzione di energia grazie all’invaso artificiale di Bomba e alla centrale idroelettrica di Altino, fonti pulite e rinnovabili, in coerenza con la politica energetica provinciale intrapresa a seguito della sottoscrizione del Patto dei Sindaci. E’ del tutto anacronistico privilegiare come fonte di energia un giacimento di idrocarburi che durerà al massimo 14 anni”.
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