CoReCom Abruzzo su tutela minori
L’Aquila – Filiippo Lucci, presidente del Co.Re.Com. Abruzzo, scrive: “Nell’ultimo anno sono state vissute vicende umane e giudiziarie di assolutà gravità che hanno coinvolto le persone di Sarah Scazzi e Yara Gambirasio, entrambe minorenni ed entrambe catapultate senza alcun freno e remora nelle prime pagine dei giornali e nelle trasmissioni televisive nazionali nelle più svariate fascie orarie.
L’amplificazione degli spazi dedicati a notizie di criminalità da parte del Servizio pubblico contribuisce ad una spettacolarizzazione di fatti delittuosi che da un lato soddisfa l’esigenza mediatica di maggiore premialità in termini di audience ma dall’altro comporta meccanismi di assuefazione ed indifferenza al male con effetti pericolosi sul tessuto sociale e culturale del nostro paese.
La vicenda del piccolo Jason scomparso da giorni dall’abitazione dei propri genitori in Folignano ed i successivi sviluppi registrati nelle ultime ore suggerisce, in tal senso, una serie di riflessioni e l’esigenza di non contribuire ulteriormente al “ massacro mediatico “ derivante dalla eventuale divulgazione di particolari e dettagli sul fatto e sulle persone coinvolte che non risultino indispensabili all’esercizio del diritto di cronaca.
Il Comitato Regionale per le comunicazioni dell’Abruzzo, nell’esercizio delle sue funzioni di monitoraggio e vigilanza del sistema dei media e dell’informazione locale e nel rispetto dei compiti attribuiti in materia di tutela dei minori nei mezzi di comunicazioni di massa, invita tutte le testate giornalistiche, radiotelevisive o della carta stampata, ad osservare le prescrizioni normative, regolamentari e le regole proprie della deontologia giornalistica per evitare di divulgare, nel quadro dell’esercizio legittimo del diritto di cronaca, fatti, immagini e situazioni che non tengano conto della fragilità emotiva legata alla crescita cognitiva e critica dei minori. Nella fascia protetta, compresa tra le ore 16 e le 19, i programmi di informazione devono evitare di affrontare con crudezza emotiva e/o visiva la descrizione di fatti estremamente riprovevoli, mentre nei programmi di prima serata occorre evitare di focalizzare l’attenzione su atroci realtà di violenze che coinvolgono adolescenti loro coetanei.
L’utilizzazione di espressioni ed immagini forti devono essere controllate in modo da proteggere la sensibilità e l’equilibrio dei minori ed il ricorso alla prospettazione di ipotesi delittuose intricate e fantasiose è suscettibile di alimentare incertezza e smarrimento nel pubblico dei minori e non solo, soprattutto se trasmesse durante la fascia protetta”.
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