Sindaco: un candidato c’è, gelo della politica “ufficiale”
L’Aquila – (Foto: Vincenzo Vittorini e l’orologio aquilano fermo all’ora – legale – del sisma) – Carte scoperte in politica? E’ chiedere troppo, e come parlare di un liquido che non bagna, di un Sole che non scalda, insomma di un controsenso. Tanto più se in ballo c’è il succoso piatto della carica di sindaco dell’Aquila: elezioni nei primi mesi del 2012. In tanti stanno lavorando sotto traccia, e lo dimostra il periodico messaggio sul totocandidati che viene fatto filtrare soffiando ai giornali qualche nome, così, tanto per tenere calda l’acqua nella pentola. Per ricordare, forse, ai defedati cittadini elettori della città non risorta, L’Aquila, appunto, che ben presto alle urne si andrà . Dicevamo succoso piatto: evidentemente lo è agli occhi dei politici di mestiere o aspiranti, benchè sia difficile capire con quale strenuo coraggio si possa aspirare a guidare una città tanto malridotta. Chi farà il sindaco dell’Aquila, comunque, dovrà affrontare un lavoro enorme e un compito di una difficoltà molto erta, come non mai negli ultimi 50 anni. Forse tuttavia attira la sirena della ricostruzione, che prima o poi dovrà pur cominciare e che, verosimilmente, il sindaco del 2012 potrà gestire, iscrivendosi nel libro della storia a pieno diritto. Commissari permettendo, s’intende. Inoltre, si andrà il prossimo anno a grandi passi verso la data del 2013, politicamente essenziale: le elezioni politiche. Quindi il governo, quale che sia o sarà , dovrà strizzare l’occhio alla città che del potere e del denaro ha più bisogno.
Per ora un candidato sindaco c’è: è quel Vincenzo Vittorini che ha fatto irruzione scompaginando disegni e progetti, perchè comunque un Vittorini avrà un peso e un seguito, sotto le insegne dell’Aquila “che vogliamo”. Una città diversa, senza politica come asfissiante retrogusto, senza i soliti noti, senza pesanti condizionamenti dai partiti. Che Vittorini dia fastidio prima ancora di entrare in competizione, solo con il suo nome, è dimostrato anche dal silenzio della stampa, suggerito forse da altri aspiranti candidati che hanno amici e maniglie dove si decide. Un silenzio che evidenzia scarsa sopportazione per chi spariglia, arruffa, scompagina le congetture già elaborate. Comunque, Vittorini un merito se lo è già iscritto di diritto sul petto: aver parlato chiaro e messo in campo, prima di tutti, nome e lista. Non è un fulmine a ciel sereno, questo giiornale ne aveva parlato da almeno due mesi. E’ una voglia precisa di “soppozzare”, minimizzare, celare e attutire. La migliore dimostrazione che Vittorini, almeno finora, ci ha azzeccato in pieno. Il resto si vedrà .
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