Chiodi? E’ sir Phileas Fogg e fa miracoli


(di G.Col.) – (Nell’immagine sir Phileas Fogg) – Un povero cittadino abruzzese come deve pensarla? Un giorno il PD chiede le dimissioni del presidente Chiodi, un altro il presidente ottiene dagli occhiuti controllori romani l’ok sui conti della sanità regionale. Tutto a posto, pareggio. Se non è un trucco contabile, se la sanità continuerà a funzionare, se non finiremo in bancarotta, Chiodi va beatificato. La sua casa a Teramo va visitata come un santuario. Il suo ufficio va riprodotto sulle monete celebrative. Il suo profilo dobbiamo vederlo nei cataloghi numismatici. Insomma, in Abruzzo non era mai accaduto che i conti della sanità si placassero in un pareggio che ai più appariva utopico, non raggiungibile, una mitica Samarcanda. Invece, pare che le cose stiano proprio così: conti a posto. Non lo dice Chiodi, lo dice Roma. Praticamente Tremonti. Forse il PD dovrebbe cogliere altri spunti per invocare dimissioni e roghi politici. Chiodi ha agito come il nobiluomo inglese del romanzo “Il giro del mondo in 80 giorni” di Verne. Phileas ha salvato la principessa indiana già collocata sul rogo sacrificale, accanto al nobile marito morto. L’ha rapita e portata via. Certo, la sanità è meno affascinante di una principessa indiana. Ma correva rischi anche peggiori di quelli corsi da lei. Che Chiodi venisse fuori da un romanzo di Verne non se lo aspettava nessuno. Una sorpresa. Speriamo però che sia proprio tutto vero: sapete com’è, siamo abituati a fesserie e menzogne spudorate dalla politica. Un galantuomo sarebbe come una mosca bianca. Se poi fa anche miracoli…



21 Luglio 2011

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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