Aeroporto, ordinanza di sequestro dagli Usi civici
L’Aquila – PARTE DELL’AREA E’ DEGLI USICI CIVICI – IL COMUNE COME TOTO’ E LA FONTANA DI TREVI – Chi non ricorda la famosa scenetta di Totò, davanti a Fontana di Trevi, che cercava di venderla all’ignaro turista americano? A L’Aquila sembra sia avvenuta la stessa cosa, e non è la prima volta, con l’aeroporto di Preturo. Al posto di Totò c’è però il Comune, e pare davvero incredibile, ma le carte dicono il contrario. Infatti l’amministrazione comunale ha indetto una nuova gara per la gestione dello scalo nonostante non ne abbia il completo possesso. Una rilevante area del sedime aeroportuale appartiene agli Usi Civici di Preturo, cosa per forza ben nota ben nota agli amministratori ed in particolare del vicesindaco Arduini, anche se poco tempo fa lo stesso dichiarava alla stampa locale che la struttura era nella piena disponibilità del Comune. Uno svarione o una strepitosa leggerezza?
La cosa è ora confermata ufficialmente dal Commissario Regionale per il Riordinamento degli Usi Civici in Abruzzo, Antonio Perinelli , il quale ha emesso un’ordinanza per il sequestro giudiziario nei confronti del Comune dell’Aquila e dell’Aero Club, da due anni ormai fuori dalla struttura per un’azione di esproprio portata avanti dalla stessa amministrazione Comunale, per le aree appartenenti agli Usi Civici di Preturo comprese nel sedime aeroportuale. Nell’ordinanza n.635 del 10 giugno scorso, naturalmente occultata dal Comune, si precisa che la stessa dovrà essere eseguita entro il 30 settembre con il supporto della Guardia Forestale. Il provvedimento parla di occupazione abusiva da parte del Comune e a suo tempo anche dell’Aero Club, che aveva avuto in concessione l’area.
Come può un ente pubblico come un Comune commettere leggerezze come questa, indire un bando di gara per dare in concessione dei beni di cui non dispone pienamente non avendone la proprietà , se non in parte, ed essendo pienamente a conoscenza della situazione? Si poteva capire nel 1968 quando è stata fatta la prima convenzione con l’Aero Club, che ha poi realizzato la struttura, e sicuramente erano altri tempi, ma non nel 2009 con il primo bando e soprattutto ora con il bando di giugno. Sbagliare è umano perseverare è diabolico . O c’è sotto dell’altro?
Quindi l’Aero Club aveva ragione quando asseriva che l’esproprio, del quale erano stati oggetto nel dicembre del 2009, era stato un atto illegale poiché le strutture che lo stesso aveva realizzato e che quindi occupava erano su aree Uso Civico e non del comune, che si conseguenza non poteva vantare nessun diritto sugli stessi.
Alla luce di questi nuovi fatti dobbiamo pensare che quando il Sindaco e il Vicesindaco chiesero all’allora Prefetto, dott. Gabrielli, il supporto della forza pubblica per eseguire l’esproprio delle strutture occupate dall’associazione, illustrarono una situazione non veritiera, affermando che l’intero complesso aeroportuale era nella completa disponibilità del comune ben conoscendo la realtà poiché indicata chiaramente nel Lodo Arbitrale, tra lo stesso e l’Aero Club, che chiariva i rapporti patrimoniali tra le parti.
Quanto successo getta una luce inquietante sullo stato di diritto in questa città dove il Comune, ente pubblico che dovrebbe essere il primo a applicare e rispettare le leggi del nostro ordinamento, al fine di proseguire in un suo progetto attua pratiche decisamente discutibili dal punto di vista legale.
Una disavventura così assurda potrebbe accadere a questo punto a chiunque di noi. Basta che la nostra casa il nostro bar o il nostro ristorante sia oggetto di interesse dell’amministrazione comunale. A questo punto i vertici del comune chiedono al Prefetto il supporto della Forza Pubblica, senza presentare nessuna documentazione a supporto della proprietà dei beni, che chiaramente non potrebbero produrre come nel caso dell’Aero Club, e voi vi trovate una bella mattina un bel gruppo di poliziotti in assetto antisommossa a buttarvi fuori dalla vostra proprietà . Sembra una cosa impossibile per uno stato di diritto come il nostro ma nella nostra città è quello che è avvenuto. A questo punto occorre un chiarimento approfondito e definitivo, che richiederà tempo. Speriamo che la Procura faccia piena luce. Quanto all’aeroporto, è ben difficile che diventi qualcosa di diverso da quello che è. Grazie al G8, visto che per decenni le istituzioni aquilane non ne hanno fatto nulla di utile e di adeguato ai tempi. Anzi, lo occupavano, almeno in parte, abusivamente. Una storia già sentita per il Gran Sasso. Mezzo secolo non è bastato per risolverla secondo il diritto. Sarà così anche per l’aeroporto?
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