SEL su emergenza rifiuti
Pescara – Scrive Sinistra Ecologia e Libertà: “Due settimane fa il governatore Chiodi ha annunciato che l’Abruzzo è vicino a un’emergenza rifiuti e questa ormai tocca, è un dato effettivo, le province di Pescara e di Teramo. Ma ci sono conferme del fatto che la gestione dei rifiuti in Abruzzo è ispirata, più che dagli intenti programmatori di Chiodi, da interessi politici collusi con quelli economici aldilà di ogni minima razionalità.
È di ieri la pubblicazione di alcuni appunti di un funzionario dell’azienda Ecodeco di Milano, già rientrante in uno dei filoni della rifiutopoli abruzzese in quanto cointeressata alla realizzazione di inceneritori in Abruzzo insieme al gruppo Deco, accusato principalmente della costruzione di un progressivo monopolio ottenuto anche con il finanziamento della politica.
Quei foglietti disegnano una mappa del rapporto tra affari e politica dove i nomi del governatore Chiodi, dei senatori Di Stefano e Tancredi, di Piccone, di Venturoni, del dirigente della Regione Sorgi ed altri vengono con precisione certosina appuntati all’interno di un quadro di relazioni tutt’altro che trasparente.
Non entriamo nel merito, saranno gli inquirenti a farlo, ma è certo che questi nuovi elementi confermano quanto già da loro appurato: la realizzazione degli inceneritori in Abruzzo è fortemente voluta da aziende e politici, tanto desiderata che dalla Regione, nelle sue rappresentanze sia istituzionali che tecniche, sono giunte alle aziende, in particolare all’imprenditore Di Zio, rassicuranti promesse sulla cancellazione della norma che, nel piano regionale rifiuti vigente, prescrive il raggiungimento del 40% di raccolta differenziata quale pre/condizione per valutare l’utilità strategica e tecnica dell’incenerimento.
Ci chiediamo quale credibilità abbia il governatore Chiodi nell’annunciare, come ha fatto due settimane fa, che l’Abruzzo ha bisogno della “termovalorizzazione” e che per giungere a ciò è stata siglata un’intesa con il CNR.
Intanto ci permettiamo di suggerire a Chiodi di evitare le paroline magiche come CNR: dopo il disastro nucleare di Fukushima – la notizia è stata sulla bocca di tutti – il suo vicepresidente nazionale ne dichiarava l’origine divina, volta a punire un’umanità degenerata. Senza nulla togliere al Consiglio nazionale delle ricerche, non riteniamo che il suo coinvolgimento sia sufficiente a marchiare di credibilità scientifica una scelta che, dalle carte della magistratura inquirente, sembra dettata da tutto fuor che da basi scientifiche”.
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