Delitto Rea, Parolisi muto
Ascoli Piceno – Parolisi si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere. In poco meno di un’ora nel carcere di Marino del Tronto davanti al pm di Ascoli, Umberto Monti, e il gip Carlo Calvaresi, e alla presenza dei suoi legali, Biscotti e Gentile il caporalmaggiore non ha risposto alle domande dei magistrati. “Parolisi non era ‘stretto’ fra la moglie e l’amante”. Lo riferisce all’uscita dal carcere dove questa mattina si e’ svolto l’interrogatorio di garanzia uno dei due legali del caporalmaggiore, Nicodemo Gentile. “Bisogna distinguere – aggiunge il legale – tra i Parolisi uomo e il Parolisi indagato, le relazioni sentimentali non sono penalmente rilevanti e quindi il movente femminile ipotizzato dall’accusa e’ assolutamente fragile. Noi stiamo lavorando a ipotesi alternative”. L’accusato del delitto Rea è in isolamento, e quindi ha diritto ad un’ora d’aria nel pomeriggio. Questa mattina si è svegliato presto. Ieri ha potuto seguire in televisione i servizi che lo riguardavano. Secondo gli avvocati, sarà opportuno per Parolisi parlare a propria discolpa solo davanti ai giudici di Teramo, dove è stato trasferito il procedimento, essendo competente la Procura abruzzese e non quella ascolana.
La piccola Vittoria, figlia di Parolisi e Melania, è per ora con i nonni materni, e si ritiene che con loro resterà in affidamento temporaneo. Le indagini proseguono e stanno assumendo molta importanza gli sms tra Parolisi e la sua amante Ludovica, dai quali si evince che il rapporto era strettissimo e la donna era pronta a vivere con il militare, appena costui avesse lasciato la moglie. Erano in corso trattative per la separazione e Parolisi ne parla nei messaggi più di una volta. Alcune frasi sono decisamente sospette, per la magistratura ascolana che ha arrestato il sottufficiale accusandolo di omicidio volontario, aggravato da crudeltà , e vilipendio di cadavere. Gli accusatori ritengono che la coppia si sia recata a Ripe di Civitella del Tronto, senza sostare affatto sull’area delle altalene, con la bambina in auto, per chiarire una volta per tutte la vicenda dell’amante. Un litigio appartato per impedire che i vicini di casa sentissero. Un litigio finito nel sangue con un’aggressione alle spalle e la prima coltellata alla gola di Melania. I difensori pensano, invece, che esistano ampi spazi per arrivare alla richiesta di revoca dell’arresto di Parolisi, che per loro è innocente. Del caso dovrà occuparsi probabilmente il tribunale del riesame dell’Aquila.
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