Delitto Rea, arrestato Parolisi
Marino del Tronto – L’INCHIESTA PASSA A TERAMO – Salvatore Parolisi, arrestato questa mattina, è entrato alle 12,30 nel carcere di Marino del Tronto, presso Ascoli. Il sottufficiale accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea lo scorso 18 aprile è stato interrogato per circa due ore, prima di essere trasferito in prigione. L’inchiesta sull’efferato delitto passerà da Ascoli alla procura di Teramo, essendo stato commesso in delitto in territorio abruzzese, secondo quanto è emerso fino ad oggi. Parolisi e’ stato prelevato dalla Caserma Clementi di Ascoli, dove si trovava da ieri. L’accusa per lui è pesante: omicidio volontario aggravato da crudeltà e vincolo di parentela, e vilipendio di cadavere, non escluso il concorso con altri. Tra gli ultimi elementi emersi dalle indagini, l’importanza della relazione sentimentale con la soldatessa Ludovica. Il 23 aprile, dicono gli inquirenti, la ragazza avrebbe programmato di presentare il Parolisi ai genitori in un incontro preparato ad Amalfi.
“Adesso cercheremo di tutelare il piu’ possibile la bambina”. E’ il primo commento dopo l’arresto di Salvatore Parolisi, di Michele Rea, fratello di Melania. Le parole le riferisce all’Agi il difensore della famiglia Rea, il penalista ascolano Mauro Gionni.
Secondo il legale le parole di Michele esprimono preoccupazione per la figlia della coppia. Si dovra’ cercare qualcuno che si occupi “ufficialmente e non piu’ solo ufficiosamente della bimba di 19 mesi, figlia di Salvatore e Melania”.
“L’arresto – ha detto il legale dei Rea avv. Gionni – e’ la logica conseguenza di quanto avvenuto negli ultimi giorni e in particolare dell’incrocio degli elementi sulle testimonianze con i risultati della perizia in base agli esami autoptici sul corpo di Melania Rea”.
Una delle certezze, secondo gli inquirenti, è il luogo in cui Melania è stata trucidata ferocemente con decine di coltellate, e poi ancora colpita dopo la morte: il bosco a Ripe di Civitella del Tronto. Dieci km da Colle S.Marco, nell’Ascolano, luogo dal quale Melania si sarebbe allontanata dal marito e dalla piccola figlia, per sparire fino al rinvenimento del cadavere. Un racconto che non ha mai retto, un luogo in cui la coppia non è stata vista dalle persone presenti.
PAROLISI SI PROCLAMA INNOCENTE – “Caro Antonio, in questi momenti di grande preoccupazione, io grido la mia innocenza. Sono sereno con la mia coscienza, non ho fatto nulla”. Queste le parole di Salvatore Parolisi inviate per mail stamani, poche ore prima del suo arresto, al giornalista Antonio Delitala. Parole lette dallo stesso Delitala in esclusiva nell’edizione delle 12.25 di “Studio Aperto”. Il caporal maggiore ribadisce la sua innocenza e la sete di giustizia per la morte della moglie Melania: “Amavo mia moglie e provo un grande dolore, e sono il primo a chiedere giustizia. Per la giustizia e per far crescere mia figlia accanto a me dandole affetto, sia il mio che quello della madre, la cui perdita e’ enorme sia per me che per mia figlia. Mia figlia e’ oggi tutta la mia famiglia”. Il filmato sara’ replicato nelle testate giornalistiche del Gruppo Mediaset e sara’ disponibile sul sito www.tgcom.it.
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