Abruzzo: 52 comuni su 305 “ricicloni”
Pescara – (Foto: Torre de’ Passeri, il comune in testa ai 52) – Sono stati premiati ieri a Roma i Comuni Ricicloni 2011, ossia quei Comuni che hanno raggiunto nel 2010 la quota che, per legge regionale, e’ fissata al 50% di raccolta differenziata. Secondo i dati forniti dalla Regione Abruzzo ed elaborati da Legambiente, 52 Comuni sui 305 abruzzesi vincono l’appellativo di Ricicloni 2011. Di questi 52, 21 sono in provincia di Chieti, 13 in quella di Teramo, 9 nel Pescarese e 9 nell’Aquilano. In pratica, a superare il 50% di raccolta differenziata e’ un Comune su 6, rappresentando cosi’ oltre il 18% della popolazione abruzzese. In testa alla classifica regionale si colloca Torre de’ Passeri, in provincia di Pescara, con l’83,3% di raccolta differenziata. “Nonostante le numerose difficolta’, l’Abruzzo ha individuato la strada giusta – dichiara Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo – Dopo 4 anni dall’approvazione del nuovo piano regionale dei rifiuti i risultati continuano ad essere incoraggianti e confermano la bonta’ della norma, che, come rilevato da Legambiente sin dall’inizio, delinea un corretto sistema di gestione integrata dei rifiuti ponendo come obiettivi prioritari la riduzione e la raccolta differenziata”. I dati 2010 confermano il ruolo fondamentale dei piccoli Comuni, dove il sistema porta a porta, nel maggior parte dei casi finanziato dalla Regione, e’ attivo ed efficiente. Adesso la responsabilita’ passa alle amministrazioni dei grandi centri: gli unici Comuni Ricicloni di oltre 20mila abitanti sono infatti Ortona e Teramo. L’assenza delle altre grandi citta’ tra i Comuni Ricicloni incide visibilmente sulla media regionale, che nel 2010 supera il 28% a fronte dello scarso 20% del 2007. L’obiettivo e’ di raggiungere per il 2011 e’ il 60%. “A fronte di queste notizie positive non possiamo non rilevare il forte stato di criticita’ dell’impiantistica – precisa Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente – che, nonostante le autorizzazioni rilasciate e i finanziamenti individuati dalla Regione Abruzzo non viene portata a compimento dai consorzi e dai soggetti gestori, spingendo sempre piu’ l’Abruzzo sull’orlo di una crisi che si prefigura analoga a quella campana. Questa difficolta’ sembra lasciare spazio a fughe in avanti verso soluzioni illogiche, contrastanti con la legge, mirate all’incenerimento e persino recentemente oggetto di importanti indagini giudiziarie che ha coinvolto il mondo della politica e dell’impresa”. In questo momento, per uscire dalla crisi dei rifiuti – die Legambiente – l’Abruzzo non ha altra strada che investire economicamente e culturalmente sulle raccolte differenziate, sulla filiera del riciclo e sull’efficienza dell’organizzazione dei servizi e dell’impiantistica.
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