Etica, coraggio e debiti


Gianni ChiodiL’Aquila – Abruzzo sotto la spada di Damocle di debiti per 3,9 miliardi di euro. Provate a fare il conto in lire… Il presidente Chiodi, come Churchill sotto i bombardamenti tedeschi di Londra, fa appello ad etica e coraggio. Churchill ce la fece. E’ auspicabile per tutti noi che ce la faccia anche Chiodi, che, ha detto oggi in una conferenza stampa-verità con il presidente Pagano e l’intera giunta regionale schierata, non è ottimista o pessimista, ma realista. Se la situazione non fosse tanto seria, ci sarebbe da dire: “Bambole, non c’è una lira”. Tuttavia mala tempora currunt, e dobbiamo tutti essere seri, maggioranza e opposizione, sia a livello politico, sia a livello di cittadini. Il deficit è gigantesco, ha detto il presidente, ma spero che “in cinque anni di lavoro onesto e competente, se ne possa uscire”. Al termine del mandato “se non ci sarò riuscito, mi farò da parte. In caso contrario, chiederò agli abruzzesi altri cinque anni per portare alla luce il diamante chel’Abruzzo è: un diamante grezzo, al momento, il cui valore è da rivelare, dirozzare, mettere in luce”. I conti ve li risparmiamo. Ma due numeri servono. Il deficit è di 3,9 miliardi, aumentato di sette volte rispetto al passato alla fine del 2007, e capitato tra capo e collo agli attuali amministratori (e agli abruzzesi). Fatti i conti, restano disponibili di tutte le risorse solo 334 milioni, sui quali gravano tutte le spese ineludibili, cominciando dal personale che costa 133 milioni. Tolte altre spese, restano per amministrate appena 66 milioni. Ne erano necessari almeno 560. In queste condizioni “dovremo farcela”, dice Chiodi: o la minestra o la finestra. “Non intendiamo aumentare le tasse”, assicura Chiodi: chi lo dice afferma il falso e mesta nel torbido. Se non rispetteremo il piano di rientro dal deficit sanitario, tuttavia, scatteranno i meccanismi di legge che imporranno nuove tasse: ergo, occorre riemergere governando la nave come quando essa percorre un canale strettissimo e lungo. Benissimo, Chiodi va sostenuto, a prescindere dalle idee politiche, nel suo difficile lavoro. Ma i cittadini non possono fare a meno di pensare con amarezza all’Abruzzo degli arresti, del commissario per la sanità, dei debiti che salivano a perdifiato, e dei palazzi che la Regione comprava a Pescara. Che brutto passato. Etica e coraggio, non sarà mai più buio di mezzanotte. Al disastro, osserva l’economista on.Romano Ferrauto, aggiungiamo anche il crollo del PIL e il quadro si offusca ancora di più.


10 Marzo 2009

Categoria : Politica
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