“Les paillotes”, condannato De Cecco
Pescara – IL RE DELLA PASTA E IL NOTO LOCALE – ACERBO: SENTENZA STORICA – Undici mesi di reclusione (pena sospesa), 39 mila euro di ammenda e abbattimento e distruzione delle opere abusive. E’ la condanna inflitta al noto imprenditore abruzzese Filippo Antonio De Cecco, conosciuto in tutto il mondo per l’omonima azienda produttrice di pasta, dal giudice del Tribunale monocratico di Pescara Antonella Di Carlo. La vicenda, che ha preso il via a fine 2007, riguarda la struttura “Les Paillotes” situata sulla riviera sud del capoluogo adriatico, oggetto di un’inchiesta su presunti abusi edilizi e irregolarita’ nelle concessioni demaniali. Nel mirino della Procura (il pm, all’epoca, era Aldo Aceto) gli ampliamenti dello stabilimento realizzati con permessi relativi a semplici manutenzioni e per l’eliminazione delle barriere architettoniche quindi in assenza di titolo edilizio e in violazione del Piano regolatore. Il Tribunale, nell’ambito della stessa vicenda, ha anche condannato il direttore dei lavori, Nicola Di Mascio, a 6 mesi di reclusione (pena sospesa) e al pagamento di 24mila euro di ammenda. Assolti, invece, l’ex comandante della polizia municipale di Pescara Ernesto Grippo e il capitano Fabio Ballone, accusati di omessa denuncia perche’ non avrebbero segnalato l’utilizzo del locale per attivita’ di intrattenimento musicale per un pubblico superiore a 200 unita’. Per questo reato anche De Cecco e’ stato assolto. Il sequestro dello stabilimento era stato eseguito dalla Guardia di finanza a fine 2007. Diversi altri stabilimenti balneari erano finiti nel mirino della Procura.
Non posso che esprimere grande gioia per la sentenza che ha condannato il cavalier Filippo Antonio De Cecco. Ovviamente niente di personale nei confronti di un imprenditore che nel campo della pasta fa onore alla nostra città e alla nostra Regione. Ma la legge è uguale per tutti e gli abusi edilizi sono intollerabili chiunque li realizzi.
ACERBO – Scrive Maurizio Acerbo, consigliere regionale e comunale: “Si tratta di una sentenza storica perché finalmente in questa città si cominciano a sanzionare gli abusi su un bene demaniale, cioè di tutti, come la spiaggia: il Tribunale ha accertato gli abusi e ordinato la remissione in pristino. Il giudice ha disposto l’invio della sentenza a Comune e Regione e ora vigileremo affinchè procedano con la dovuta scrupolosità alla predisposizione di tutti gli atti per la rimozione e la restituzione della vista mare ai cittadini.
Il giorno in cui sarà finalmente abbattutto un abuso edilizio sulla spiaggia sarà una festa per tutti i pescaresi che amano il mare e la legalità !
Devo denunciare che anche in questa vicenda va registrato che né Comune né Regione si sono costituiti parte civile pur essendo tra le parti offese, segno della subalternità della politica di centrosinistra e di centrodestra ai poteri forti economici.
La sistematica cementificazione delle nostre spiagge e l’oscuramento della vista mare sono state rese possibili proprio da una tradizione di complicità e omertà che ha visto politici e pubbliche amministrazioni latitanti nella tutela del demanio pubblico. Sono fiero di aver denunciato gli abusi edilizi, insieme a Mare Libero e alle associazioni ambientaliste, ricevendo anche querele da parte del cavalier Filippo Antonio che ovviamente si sono dimostrate infondate avendo fatto semplicemente il mio dovere di rappresentante dei cittadini onesti:
http://www.marelibero.net/2008/11/24/tribunale-di-teramo-de-cecco-confessa-gli-abusi-sul-demanio/
A fronte di istituzioni latitanti e di politici che organizzavano cene in locali abusivi* la cittadinanza dovrebbe ringraziare lo scomparso cittadino pescarese e amico Mario Cipollone che ha dato impulso insieme a noi alla vicenda e successivamente a mezzo della propria famiglia si è costituito parte civile nel procedimento”.
Rifondazione Comunista
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