Le svolte che non arrivano
(di G.Col.) – (Foto: aprile 2009, il centro) – Oggi 11 luglio, un’altra giornata con valanghe di annunci, dichiarazioni, e alla fine la sparata – ormai quotidiana – del sindaco Cialente che, impaurito dal totale fallimento della ricostruzione attesa da 27 mesi, alza la voce un giorno sì e l’altro pure, accusando tutti, e prima di ogni altro i commissari che (secondo lui) vanificano le presenze, i compiti, gli spazi dei sindaci. A cominciare dal sindaco dell’Aquila. Il quale ha di fronte le elezioni della primavera 2012, lui e il suo partito: se dovesse perderle, Bersani arriverebbe con una ghigliottina portatile e un elenco di persone da decollare. Sono ancora, e sempre, compreso oggi, i giorni delle svolte che non arrivano. La strada è ossessivamente diritta come la fettuccia di Terracina. Non porta da nessuna parte. Bisogna prima risolvere i problemi tra i commissari (Chiodi per primo) e i sindaci (Cialente per primo). A questo punto, diteci se la gente, con tutta la buona volontà , può dare qualche credito alla politica. Una città distrutta dalla natura, grazie anche a colpe umane agghiaccianti, non rinasce perchè politici, istituzioni, giuristi, commissari, re e vicere da basso impero, litigano come donnette al lavatoio. E non se ne esce, anzi ogni giorno è peggio del precedente. Dato per scontato che, prima di ricostruire, bisogna abbattere mezza città e togliere le macerie. Operazione che richiederà anni. Se ci saranno i siti, che per ora non ci sono. Che tragica commedia degli orrori.
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