Rapagnà, nemmeno un euro per la sicurezza
L’Aquila – Pio Rapagnà Mia Casa, fa sapere che il documento di programmazione economico-finanziaria regionale non prevede nessun capitolo di spesa in bilancio per la messa in sicurezza antisismica del patrimonio residenziale pubblico, realizzato nei comuni colpiti e nelle zone classificate ad alto rischio sismico.
“In particolare, nella Provincia dell’Aquila la maggior parte delle abitazioni di Edilizia Residenziale Pubblica, in locazione ed a riscatto, è stata costruita in zone sismiche classificate di Categoria 1 (49 Comuni) e di Categoria 2 (59 Comuni): classificazione aggiornata dal Decreto Ministeriale del 14 luglio 1984 e modificata successivamente dalla Regione Abruzzo.
Il Documento di programmazione economico-finanziario Regionale 2011-2013 non prevede che la Regione Abruzzo deve essere posta in grado di fungere da stimolo alle attività delle Aziende ATER non solo per programmi adeguati alle esigenze nei singoli ambiti locali, ma anche e soprattutto per il reperimento di risorse per finanziare le politiche del settore e della messa in sicurezza antisismica del patrimonio abitativo pubblico, con specifici programmi e con la utilizzazione di fondi finora poco utilizzati dalla stessa Protezione Civile e dalle Regioni a rischio sismico.
Una operazione di “messa in sicurezza”, che è un intervento di somma urgenza, non può dipendere da un Consiglio Regionale “incapace di assumersi le sue proprie e specifiche responsabilità isituzionali in materia”.
La gravità della situazione “sul campo”, denunciata a gran voce dalle famiglie rimaste senza casa e ancora sfollate lontane dalla Città rende ancora più URGENTE l’intervento della Regione e l’approvazione di una “apposita Legge Regionale” a tutela dei Cittadini abruzzesi colpiti dal terremoto.
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