Confindustria: “Consorzi fuori da riforma 24 mesi”


L’Aquila – (di Fabio Spinosa Pingue, presidente Confindustria) – L’INDUSTRIA AQUILANA MANIFESTA PERPLESSITA’ – Un plauso all’Assessore Alfredo Castiglione ed ai Componenti della maggioranza che, finalmente, con un risoluto atto di coraggio, hanno deciso di mettere mano con atti concreti all’annosa questione dei Consorzi per lo Sviluppo industriale. Tuttavia, leggendo il testo licenziato dalla Commissione, in qualità di rappresentanti dell’Industria Aquilana, non possiamo non manifestare alcune perplessità.
Già in fase di prima scrittura della legge si era evidenziata la necessità di tenere il Consorzio dell’Aquila – la cui competenza insiste su un’area che, lo sappiamo tutti, da oltre due anni e’ stata travolta da una catastrofe di proporzioni immani – momentaneamente fuori dall’operazione ed il Territorio si era battuto perche’ il “momentaneamente” durasse almeno 36 mesi.
Poiche’ si percepisce in tutta evidenza che L’Aquila ad oggi vive ancora un regime di emergenza che non può consentire di regolamentare il territorio al pari e alla stregua del resto d’Abruzzo, riteniamo opportuno ed imprescindibile, e non per un mero ed inutile spirito di campanile, che il Consorzio dell’Aquila sia “estrapolato ” dall’applicazione della legge per almeno 24 mesi dalla data della sua approvazione.
Inoltre, Confindustria ha sempre portato avanti una battaglia per le liberalizzazioni e per il libero mercato con lo scopo di garantire un contesto competitivo: ora non e’ facile accettare un sistema di gestione e distribuzione di servizi essenziali per le imprese senza che queste possano scegliere, partecipare e conoscere preventivamente le condizioni ed il costo da sostenere.

Da ultimo, v’è da dire che gran parte della riforma (programmazione, qualità dei servizi, pagamenti, coinvolgimento del sistema imprenditoriale) viene demandata ad un successivo atto, come anche lo statuto, il disciplinare, il piano dei soci ed il piano industriale: ci auguriamo, proprio per la svolta epocale attesa per l’intero sistema economico regionale, che venga prevista e realizzata una autentica partecipazione ed un concreto coinvolgimento del sistema delle imprese e del mondo produttivo e di tutte le forze del Consiglio Regionale. Un esempio per tutti: le imprese dovrebbero usufruire dei servizi dietro il pagamento di un corrispettivo che potrà essere riscosso anche tramite avvisi di pagamento: vere e proprie cartelle esattoriali che si sostituiscono al codice civile.
In conclusione, pretendiamo che una legge – voluta con forza e da tempo immemorabile da tutti, nessuno escluso, destinata a mettere fine a decenni di gestioni commissariali degne di sistemi dittatoriali – possa restituire competitività e strumenti autentici per supportare il sistema delle imprese di una regione che, come un “unicum”, possa attrarre investitori ed imprenditori “esteri”, senza i quali difficilmente potrà recuperare il ” competition divide ” strutturale.


10 Luglio 2011

Categoria : Economia
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