I telefonini del comune di Avezzano
(di G.Col.) – Apprendere dalle cronache che il comune di Avezzano ha deciso di acquistare 150 telefonini di ultima generazione per la esigenze degli impiegati, ma soprattutto dei politici, fa parte della stortura dei nostri tempi. Ci strappiamo i capelli per la crisi, piangiamo perchè i tagli agli enti locali ridurranno i sostegni sociali. Bussiamo alla logora porta di Tremonti perchè tolga di mezzo la sua forbice. Siamo tutto un pianto di ristrettezze e rigori da medio evo. Ma i soldi per 150 telefonini un comune li trova. E non ha rèmore nel far sapere che i vecchi telefonini avevano due anni, quindi erano obsoleti, andavano – che diamine -cambiati subito. Dal canto nostro ci risulta che un telefonino di 5 anni di età , che lavora molto, vada ancora benissimo. Certo, volendo rinunciare a esibire un modello ultrasofisticato, uno smartphone, un telefono “intelligente”. Così siamo fatti, in questo paese, e nessuno se ne meraviglia. Anzi, ad Avezzano è d’accordo anche l’opposizione. Come sempre quando, in politica, si deve decidere su un beneficio, un tornaconto, un aumento, e anche un telefonino. Secondo noi, sarebbe bastata una ricarica telefonica da 20 euro al mese, ma solo per chi dimostra di lavorarci, con il telefonino, e a beneficio degli amministrati. Come basterebbe una Panda, invece di un’Audi da 70.000 euro, per i vertici regionali. Ma se così fosse, saremmo un paese civile. Invece siamo l’Italia, dove ormai impugnare uno smartphone sofisticato è un diritto irrinunciabile: naturalmente, a spese del cittadino.
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