Il supercaldo picchierà più forte


Pescara – IMPLACABILI LE ONDATE DI CALORE – L’ARIA AFRICANA SI SPINGE SEMPRE PIU’ A NORD – Oggi l’ondata di calore – più avanti vedremo cos’è e come funziona – che persiste da alcuni giorni salirà ancora di intensità, e investirà l’Umbria. Da domani altre cinque città italiane. Si tratta di Bolzano, Bologna, Messina, Pescara e Rieti, segnate dal “livello 3″, cioé massimo, in rosso sul bollettino che la Protezione civile fa sul suo sito. Una soglia che comporta la necessità di adottare misure di prevenzione mirate per la popolazione a rischio, anziani e bambini. Sempre lunedì altre 7 città, Campobasso, Civitavecchia, Firenze, Latina, Palermo , Roma e Trieste saranno al “livello 2″, arancione, una soglia che segnala il pericolo di effetti negativi sulla salute della popolazione a rischio. In queste giornate il consiglio della Protezione civile è di non uscire nelle ore più calde, dalle 12 alle 18, soprattutto per anziani, bambini molto piccoli, persone non autosufficienti o convalescenti; bere e mangiare molta frutta ed evitare bevande alcoliche e caffeina;indossare abiti e cappelli leggeri; e in casa mantenere il climatizzatore a 25-27 gradi.
Già ieri il supercaldo ha favorito la fuga dalle città. E così i vacanzieri del week-end si sono uniti agli italiani che sono partiti per le ferie, intasando strade e autostrade in direzione delle località di villeggiatura, nonostante il caro-benzina (ma un milione di viaggiatori ha scelto il treno e altrettanti l’aereo). Questa mattina a Pescara si boccheggiava, con temperature lette qua e là sui termometri anche superiori ai 36 gradi, ma sensazione di calore accresciuta dall’umidità.
COSA SUCCEDE ? – Secondo i climatologi, da una diecina di anni le ondate di calore che durano dei giorni, e sono seguite da bruschi cali di temperatura, sono una caratteristica del clima. Le ondate provengono dal cuore dell’Africa, a nord dell’Equatore, a si muovono in quota verso nord, per scendere sul Mediterraneo e tornare indietro. Una sorta di meccanismo ruotante. La novità è che la loro discesa al suolo, prima di tornare verso l’Equatore, prima avveniva sull’Africa del Nord, ora invece, appunto da una decina di anni, avviene sul centro del Mediterraneo e investe in pieno l’Italia. L’alternaza di giorni torridi e freschi è un’identità dei nostri anni e uno dei segni del cambiamento, che non è più meteorologico, ma climatico. I picchi di calore sono molto elevati, anche se i 40 gradi in Italia si sono sempre raggiunti, qua e là, e nel cuore dell’estate. Ora, piuttosto, il caldo non fa differenza tra Nord e Sud e tocca livelli altissimi anche in città come L’Aquila, a oltre 700 metri di altitudine.


10 Luglio 2011

Categoria : Cronaca
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