Remo Gaspari? Davvero un uomo
(di G.Col.) – Vorremmo unirci agli auguri che il presidente teatino Di Giuseppantonio porge a Remo Gaspari per i suoi primi 90 anni. E’ l’unico a farlo, e dovrebbero essere centinaia ad esprimere se non altro gratitudine al politico che, nei decenni scorsi, ha aiutato, sostenuto e spesso inventato dei protagonisti. Un successore alla sua altezza Gaspari non lo ha mai trovato, e forse sapeva che sarebbe andata così. Certo, Di Giuseppantonio è una sua buona creatura, un politico rispettabile e capace. Ma Gaspari era un’altra cosa. Gran politico, ministro a ripetizione, capace di farsi applaudire dagli alluvionati di Sondrio, che lo avevano accolto come un terrone inaffidabile, dall’accento deep south. Invece Gaspari si fece rispettare e amare: quando andò via, dopo aver rimesso tutto a posto (quanto ne avremmo bisogno a L’Aquila…), le donne gli portarono dolci e fiori. Quel terrone era davvero capace e galantuomo. Ecco cosa dire di Gaspari che compie 90 anni: è un uomo. Di parola, schietto, scarno nel linguaggio. Sì oppure no a chi gli chiedeva aiuto (tantissimi, anche “compagni” e avversari): se era sì, ci si poteva contare. Non un cialtroncello di politicante, come tanti oggi. Prendono in giro la gente, promettono vagamente, dimenticano, mantengono di rado. Non avvertono l’urgenza del dolore e del bisogno che affliggono le famiglie e i giovani. Sono mendaci e doppi, inaffidabili e famelici. Remo Gaspari fu sempre, ed è, soprattutto un uomo. Aiutava senza chiedere tessere di partito. In un’Italia stracciona, sconnessa, ingiusta, in cui si è costretti ad elemosinare l’aiuto dei potenti (allora come oggi), un uomo fu – ed è – rara avis. Bravo Di Giuseppantonio per aver avuto la lealtà della giusta memoria. Anche lui è rara avis. Un esemplare in via di estinzione, da tutelare in riserva…
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