“Biotestamento? Una cattiva legge”
L’Aquila – “Una cattiva legge. Sarebbe stato meglio non farne nessuna”. Lo dichiara Vittoria D’Incecco, (foto) ,deputata abruzzese Pd, componente della commissione Affari sociali, a commento dell’approvazione, oggi, alla Camera dei deputati, della legge sul cosiddetto “testamento biologico”.
“Abbiamo detto tante volte – continua la deputata abruzzese – che è meglio nessuna legge che una cattiva legge. Quando si interviene su questioni così difficili bisogna usare la massima attenzione. Una parola in più, una parola in meno e il senso profondo di un intervento si vanifica. Esiste già, nella natura delle cose, nel sentimento profondo di questo Paese, la capacità di un giusto comportamento sui temi che vengono sollevati. Se proprio non siamo capaci di fare una legge giusta, che vada in una direzione condivisa e sentita da tutti, allora lasciamo il campo alle coscienze, alle scelte, alle sensibilità, a quella delicatissima alchimia che è il rapporto tra medico, pazienti e familiari che, da sempre, regola gli ultimi istanti di vita di una persona”.
“Purtroppo, però, sul biotestamento, il centrodestra si è intestardito – conclude l’on. D’Incecco – e ha voluto legiferare anche su un tema così delicato, sensibile, complesso. Il risultato è una cattiva normativa, piena di limiti, di cui si sarebbe potuto fare a meno”.
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