Salone? “Una parata e molte vanterie”
L’Aquila – I consiglieri comunale Angelo Mancini ed Enrico Verini scrivono: “Inaugurato il Salone della Ricostruzione, il cui slogan è “Mille idee per tornare a casa”. È stato presentato ieri in pompa magna nella sede Ance, alla presenza del sottosegretario Gianni Letta e di tutta la pletora di commissari, vice commissari, coordinatori e consulenti venuti all’Aquila da ogni dove. È stato invitato, per l’occasione, anche il coordinatore della Stm Gaetano Fontana, che non si sentiva da mesi, e il vice commissario ai Beni culturali Luciano Marchetti, che invece una cosa l’ha detta, annunciando che il primo monumento restaurato sarà il Palazzetto dei Nobili e dando poi la più bella notizia: verranno subito risistemate 40 chiese.
Molto bene. Bene il convegno e le mille idee per tornare a casa. Avremmo preferito però che chi è lautamente pagato per stabilire modalità, tempi e risorse per la ricostruzione, a due anni dal sisma di idea ne avesse avuta anche una sola, ma tradotta in fatti e realizzata. In questi giorni siederanno attorno a un tavolo tutti coloro che, da due anni, si riempiono la bocca di parole come ricostruzione veloce e sicura, snellezza burocratica, volontà di anticipare i fondi pur di far partire subito i cantieri. Invece è tutto fermo e i cittadini, per restare in tema di idee, non ne hanno neanche una vaga sui tempi di ricostruzione del centro storico, non sanno chi e dove ricostruirà le loro scuole, quando gli inquilini delle case Ater potranno farvi ritorno, quali progetti ci sono per ricostruire i luoghi di ritrovo e restituire all’Aquila la sua identità. Non sanno quando potranno tornare nelle loro case E, chi dovrà approvare i progetti, in quanto tempo questo sarà possibile e se si avrà un reale adeguamento sismico. Sanno bene però che la filiera Reluis, Cineas, Fintecna costa 12 milioni di euro l’anno.
Siamo stufi di politici e di quanti, a vario titolo, vengono qui a cercare una qualsiasi ribalta o una passerella, per poi tornare nella loro normalità. E, a proposito di idee, questi signori pensino piuttosto ai giovani, che di idea ne hanno ormai una sola: prendere il diploma e abbandonare la nostra città”.
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