Sanitòpoli (2): la segretaria e le mazzette
Pescara – (aggiornamento) – (Nella foto i pm) – Buste, bustone e scatole da scarpe. Erano i contenitori delle mazzette di banconote (da 500 euro) che la segretaria di Enzo Maria Angelini, interrogata oggi come teste, ha ricordato. Sì, era lei che su ordine di Angelini preparava i “regali” pretesi dai politici. Piccoli e grandi regali, un mare di quattrini, fascettati e spesso con la sigla della segretaria, che ha riconosciuto nelle foto alcune mazzette di euro. Una deposizione che non è piaciuta alla difesa, e che ha invece soddisfatto il pool della pubblica accusa. Presenti in aula sia l’imputato eccellente Ottaviano Del Turco, sia l’accusatore implacabile, Angelini, con il visto spesso appoggiato sugli avambracci o coperto dalle mani. L’accusatore ripete spesso il segno di croce, viso scavato da un’espressione sofferta. Ricostruire in un tribunale quei fatti, quelle “dazioni” susseguitesi dal 2004 in poi, quelle telefonate, con tanto di nomi, alcuni anche eccellenti come e forse più di quello di Del Turco. Il ghota della politica e del suo sottobosco. Ma Del Turco non ci sta, ed oggi ha negato tutto, ha detto di non entrarci, in quella vicenda. E di non aver mai visto l’autista di Angelini, che pure sostiene di aver portato denaro più volte.
Tutti erano assetati del denaro di Angelini, re dalla sanità privata e, secondo egli stesso e l’accusa, anche maxilimone da spremere senza ritegno.
Andò davvero così? Il processo lo dirà . Certo, ciò che si sente in tribunale ha del clamoroso: sembra un film di Monicelli. Finora udienza emozionanti, e così dovrebbe essere nelle prossime settimane. Un caldo luglio, come quello di tre anni fa, quando furono arrestati in 32, Del Turco in testa. Seconda decollazione di un governo abruzzese nella storia della Regione dai record giudiziari.
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