Chiodi: sinergie e unità per ricostruire


L’Aquila – Una buona ricostruzione passa attraverso una seria politica di sinergia tra tutti i soggetti, pubblici e privati, chiamati a realizzarla. È il messaggio che ha lanciato il presidente della Regione, Gianni Chiodi, in apertura del Salone della ricostruzione che esordisce ufficialmente domani mattina a L’Aquila. Il presidente e commissario ha chiamato la città “a restare unita, superando tutte le divisioni. Soprattutto perché L’Aquila è una città viva che a due anni dal sisma ha mantenuto quasi tutti i residenti e ha saputo consolidare la presenza degli studenti universitari: all’indomani del sisma questa realtà era impensabile”. Nel suo intervento Gianni Chiodi ha ripercorso brevemente tutte le tappe della fase della ricostruzione, non sottacendo le “difficoltà iniziali che tutti noi abbiamo dovuto affrontare. Ma in questo momento non posso far notare che tutte le forze della città camminano verso un’unica direzione ed è questa la strada giusta”. Facendo il punto sulla ricostruzione, Chiodi ha evidenziato “il grande lavoro che è stato fatto per la cosiddetta ricostruzione leggera con 17 mila cantieri andati a buon fine che hanno permesso a molti aquilani di rientrare nelle proprie abitazioni. Merito anche del Governo – ha aggiunto – che con una scelta politica lungimirante ha voluto affidare alle comunità locali questo tipo di ricostruzione. Ora dobbiamo affrontare la cosiddetta ricostruzione pesante e per fare questo ci vuole tempo, perché la progettazione richiede tempi dilatati rispetto a quanto fatto finora. Poi c’è il problema della burocrazia chiamata a contemperare le esigenze del controllo con quelle della ricostruzione. Anche in questo senso, il nostro compito principale è dare tempi certi, l’istruttoria del progetto deve avere tempi ben definiti”. Il presidente ha poi parlato dei Piani di ricostruzione dei centri storici e della certezza che “essi devono essere elaborati dai comuni. Il Piano di ricostruzione è soprattutto un’occasione per avere maggiori provvidenze che lo Stato mette a disposizione proprio per non stravolgere quella che è l’identità storica e culturale del centro storico”.


06 Luglio 2011

Categoria : Cronaca
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