27 mesi, scoperta dell’acqua calda
(di G.Col.) – Oggi scoccano i 27 mesi dal terremoto. E la politica, meglio tardi che mai, li celebra con la scoperta dell’acqua calda: i retroscena e i pasticci del Comune nell’assegnazione ad amici e compari di molti degli alloggi del fondo immobiliare. Che alla lunga, si badi, potranno essere acquistati da chi vi si è insediato. A prezzi di mercato, quindi quelli non gonfiati, si presume. Per mesi, ormai diciamo anni, si è scritto e denunciato (questo giornale e altri) tutto ciò che appariva poco limpido, o sporco, nelle graduatorie di assegnazione delle case, nelle scelte, nei favoritismi, nelle ingiustizie perpetrate a destra e a manca. Negli sbagli, o presunti tali. Cento volte si è scritto degli alloggi del fondo immobiliare, cento volte si è chiesto con quali criteri venivano assegnati, a chi e perchè a uno sì, ad un altro no. Una lunga ombra, sotto la quale nessuno ha voluto spingere la voglia di chiarezza e legalità . Quasi che complicità , amicizie, collusioni, spinte sottobanco, parentele, contiguità , politica, fossero palesi, ma intoccabili. Ora che il pasticcio è fatto, c’è chi strepita e reclama giustizia. E il Comune, come al solito, si cuce la bocca. Se si vuole dimostrare serietà , si pubblichino i dati, si spieghi perchè qualcuno abita in villa e altri in baracca. Soprattutto chi ha deciso. E si rimettano le cose a posto. Ma ci vorrebbe coraggio, ci vorrebbe quella fermezza morale e politica che qui è totalmente latitante per scelta e vocazione. E quindi, conviene il silenzio, tanto poi alla fine i rompicoglioni (siano politici che giornalisti) se ne dimenticano e pensano ad altro. Questa è la celebrazione aquilana dei 27 mesi dal tramonto della città , ma anche della sua dignità sociale e collettiva.
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