Un rischio Napoli in Abruzzo per i rifiuti?

L’Aquila - (Foto: un macchinario per i rifiuti e sotto la discarica di Cerratina a Lanciano) - C’è un problema, quello dello smaltimento dei rifiuti, e in teoria c’è anche un rischio Napoli, specie nel Teramano e nel Pescarese. Ma non dovremmo arrivare ai cumuli di “monnezza” nelle strade e sulla riviera adriatica, perchè la Regione intende produrre risultati. Anche scegliendo i termovalorizzatori, se non c’è altra strada: e sicuramente nell’immediato non c’è. La raccolta differenziata procede lenta e malferma, bassa in alcune zone, quasi tutte. Non resta che il fuoco. Il più sicuro possibile.
E’ la sintesi della situazione. Secondo l’assessore regionale Di Dalmazio, le risorse per gli impianti previsti e mai realizzati si possono trovare, e di impianti bisogna farne subito: se consorzi e comuni dormiranno sopra ai problemi e alle pratiche, come è sempre avvenuto tra burocrazie e trucchi che odorano di politica e di affarismi, la Regione si sostituirà a loro e ne acquisirà poteri e competenze. Insomma, non avverrò come in Campania. In provincia di Pescara, come ha detto il presidente Testa, le istituzioni locali dovranno darsi da fare e si deve pensare ad un impianto provinciale. Insomma, nessuno vuole dormire sui problemi per arrivare poi ad emergenze di cui si avvantaggia sempre qualcuno. Non certo i cittadini.
Gli impianti di termovalorizzazione si possono fare, ha detto ieri il preside di Ingegneria, il prof. Pier Ugo Foscolo, docente a L’Aquila. Esistono tecnologie abbastanza evolute da consentire impianti affidabili e sicuri. Del resto, ve ne sono in molti paesi anche in Europa. In Germania non saranno mica scemi: li usano e anzi bruciano (a pagamento) anche i nostri rifiuti, che a noi costano per portarli fin lassù, e costano per poterli conferire alla Germania. La quale si fa pagare, produce energia elettrica e la rivende a noi. Siamo sempre stati un paese di arlecchini, oggi siamo anche un paese patetico.