PMI, come far ripartire l’economia


L’Aquila – IN VISTA DELLA MANIFESTAZIONE DEL 7 LUGLIO – Scrive Guido Cantalini, foto, presidente Piccole e Medie industrie: “Il comitato PMI Confindustria L’Aquila in occasione della manifestazione del 7 luglio, ribadisce le proprie richieste indispensabili per far ripartire l’economia del territorio aquilano colpito dal sisma. Le nostre richieste sono contro la manipolazione politica, di qualsiasi colore, e soltanto a favore della tutela delle imprese e del lavoro.
E’ doveroso rimarcare che:
1) il documento di richieste da Noi sottoposto ai Governi Centrale e Locale lo scorso 7 luglio 2010: a 12 mesi di distanza, resta assolutamente identico perché nulla è stato fatto
2) la richiesta relativa ad un regime “de minimis”, legato all’istituzione della Zona Franca, per il maggior favore per le imprese già presenti sul Territorio del cratere, è stata completamente disattesa, nella generale indifferenza: un altro treno passato che L’Aquila ha perso con danni irreparabili.
Circostanze gravi, dalle quali inerzia e ignavia si evincono con tutta evidenza.
Le micro, piccole e medie imprese aderenti a Confindustria alle Istituzioni Centrali e Locali
CHIEDONO
1. salvaguardia delle attività produttive dei comuni del cratere con azioni di coinvolgimento pubblico e diretto sia nella ricostruzione delle aree del centro storico che nella redazione di un piano urbanistico;
2. sospensione del pagamento di tasse e cartelle esattoriali, in conformità con le agevolazioni precedentemente adottate nelle regioni italiane colpite da sisma;
3. zona franca subito e no alle forme discriminanti che escludono dai benefici le imprese attive al 6 aprile 2009;
4. favorire gli insediamenti delle nuove imprese non abruzzesi inserendo la premialità per gli accordi di partnership stipulati con le imprese locali;
5. adozione di una misura di taglio della burocrazia onde avere efficacia ed efficienza da parte degli uffici: sanzioni per chi non evade le pratiche in tempi dati e certi;
6. emanare un provvedimento che serva a calmierare gli affitti: le Autorità competenti non sanno, o fingono di non sapere, che la sfrenata speculazione ha fatto raggiungere ai costi degli affitti un livello insostenibile: alle condizioni odierne nessuna ditta, impresa, o studio professionale potrà rientrare all’Aquila e quanti vi lavorano sono destinati a morire”.


05 Luglio 2011

Categoria : Economia
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