Ricostruzione – Tecnici come bambini?
(di Giampaolo Ceci) – Una notizia importane è passata sotto silenzio. Il 30 giugno 2011 scadeva il termine per la presentazione dei progetti degli edifici classificati “E” fuori dai centri storici. Una data imposta senza ragione e scarsamente motivata.
Nonostante alcune prese di posizione dell’Ordine degli Architetti tesa a chiarire che “loro” non ne avevano alcun bisogno, la scadenza avrebbe oggettivamente determinato il rischio di veder sfumare i contribuiti per coloro che per motivi vari non fossero riusciti a presentare entro i termini la complessa documentazione richiesta da CIEAS FINTECNA e RE LUIS.
Chiodi si è reso conto del pericolo e ha ottenuto che la scadenza perentoria fosse prorogata di 60 giorni fino al 30 agosto. Ora i tecnici ritardatari sono avvertiti e non avranno più scuse.
Chi pensa di non farcela a presentare tutto il malloppo dei calcoli e porgetti di cui si compone la “Pratica”, deve chiedere aiuto ai colleghi architetti che invece, come detto, hanno già presentato tutti i loro progetti e stanno con le mani in mano!
Tutto regolare se non per la proroga ancora una volta determinata senza criterio apparente. Perché il 30 Agosto?….. Non si sa.
Ora però abbiamo qualche dato in più.
Il primo è che sappiamo finalmente quanti saranno i progetti e quindi gli interventi che partiranno il prossimo anno e quanti non partiranno mai (basta fare la differenza tra quelli classificati “E” e quelli presentati).
Sappiamo anche il nome delle imprese che li realizzeranno. Sappiamo anche dove si trovano gli interventi e la loro consistenza e quindi i competenti uffici comunali ora potranno redigere la mappatura per pianificare la viabilità e la logistica dove la densità risultasse eccessiva.
Sappiamo anche per nome e cognome chi sono i progettisti e quindi anche l’ufficio delle entrate potrà meglio prendere la mira per scoprire gli evasori.
Resta la clausola anch’essa priva di razionalità secondo cui le imprese dovrebbero iniziare i lavori entro 20 giorni dalla delibera di assegnazione dei contributi. Ve lo immaginate un cantiere che apre a dicembre? Fatta la legge trovato l‘inganno. Gli Aquilani sono troppo scaltri per temere le conseguenze di queste disposizioni strampalate.
Ciò che invece mi ha colpito sono state le modalità di concessione della proroga al 30 agosto.
Un atto firmato nel primo pomeriggio del 30 giugno ovvero praticamente a tempo scaduto.
Perché non prima? Evidentemente non c’erano i tempi tecnici. Berlusconi aveva da fare? O si è volutamente atteso l’ultimo momento per mettere paura ai tecnici ritardatari? Forse un comunicato stampa ufficiale che rassicurasse tecnici e proprietari in apprensione sarebbe stato opportuno. Forse sarebbe stato opportuno anche fare l’ordinanza con un certo margine rispetto alla scadenza, dopotutto si poteva prevedere che qualche malato di cuore ci sarebbe pur stato tra i tecnici ritardatari. Invece nulla.
Si è fatto come coi bambini a cui si dice che sono le otto mentre invece sono le sette e mezzo per farli correre e non farli arrivare tardi a scuola.
Una bugia innocente, certamente fatta a fin di bene, ma coi bimbi si può, tra persone adulte e responsabili no! A meno che non si considerino i tecnici impegnati nelle progettazioni del post sisma alla stregua di bimbi pigri che devono essere sollecitati furbescamente perché non arrivino a scuola in ritardo. Spero che Berlusconi abbia avuto da fare.
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