PD nel pallone, liti e rivalità

L’Aquila – Il PD della provincia dell’Aquila, ammesso che ne esista uno solo (e non diversi, litigiosi e contrapposti tra loro secondo le aree geografiche) non vive momenti sereni. Americo Di Benedetto, ex sindaco di Acciano, “capeggia” la corrente aquilana che aspira alla segreteria, mentre il sen. Lusi – come abbiamo riferito ieri – propone come segretario il sindaco di Carsoli, Mazzetti. Come è naturale, ambedue gli aspiranti contano su potenti sostegni da parte di big del partito. Su due posizioni opposte i parlamentari Luci e Lolli. Non è difficile leggere in tutto questo la storia contrapposizione tra area aquilana e area marsicana. Ma marsicano era l’ultimo segretario, Michele Fina, che ha incontrato sulla sua strada una sua conterranea pronta a sbarrargli il passo. Quindi neppure è aderente alla realtà una lettura troppo rigida. Anche nelle singole aree esistono rivalità e faide, quindi diciamo che il PD in provincia dell’Aquila è al minimo della sua forza e autorevolezza. Le zuffe interne, le correnti, big e seguaci su fronti opposti, sanno di DC degli anni Sessanta. Una situazione che non può certo giovare al partito un tempo apprezzato per la sua monoliticità che era, in soldoni, anche inespugnabile forza. Il PD è da due anni nei guai, tutti interni, tant’è vero che è addirittura commissariato, anche se nel partito non ci tengono certo a ricordarlo. Conserva il sindaco del capoluogo, Cialente, ma ora si va verso nuove consultazioni elettorali sia a L’Aquila che ad Avezzano. Il discorso diventa febbrile. Non per nulla ci sarà Bersani nei prossimi giorni a L’Aquila, per una festa che il partito non ha neppure saputo diffondere con un comunicato completo e un programma. Segno di decadenza e inefficienza. Stato febbrile tra pasticcioni e improvvisazioni. Ci sono stati tempi migliori.