Rischio a Pile? Per chi sì e per chi no – La SPEE sloggiata, ma altri aprono


L’Aquila – Come abbiamo riferito nei giorni scorsi, ed è stato confermato ieri, esiste un rilevante rischio alluvione da esondazione del fiume nell’area industriale di Pile, sul lato sinistro del letto, guardando verso sud. Un’area in cui sorgono molti insediamenti importanti, tra i quali la Dompè e la SPEE di Luciano Ardingo, industria ipetecnologica con 110 dipendenti. Ma anche uffici e la sede degli industriali. I dipendenti SPEE potevano diventare 130, se all’azienda fosse stato consentito l’ampliamento che aveva chiesto. Niente da fare, invece, dopo mesi e mesi di tira-e-molla tra ottusità burocratiche, ipocrisie politiche, forse anche gelosie e rivalità soterranee. O chi sa cos’altro di incomprensibile.
Una vicenda aquilana che indigna e amareggia, nell’attuale contesto di crisi profonda e di vani sforzi di rianascita. La SPEE fu autorizzata – ha spiegato ieri Luciano Ardingo – nel 2005 e i problemi arrivarono dopo, fino alla clamorosa rivelazione: non solo non si amplia nulla, ma le aziende sul quel versante del fiume non possono nemmeno esserci. Tutti sono a rischio inondazione ed esondazione del fiume. E’ una tipica situazione di “aquilanità” assurda, in cui tutti sapevano da sempre e nessuno ha mai affrontato il problema, che ora scoppia. Qualcuno lanciò l’allarme addirittura più di 10 anni fa: muri di gomma furono la risposta.
Oggi Ardingo dice: “Non voglio lasciare L’Aquila, la mia città, ma ho lavoro e debbo espandermi. Dunque, non mi resta che fare i bagagli e andarmene altrove. A Milano mi accolgono a braccia aperte”. Occorrono opere di messa in sicurezza? Certo, ma chi deve accollarsele? Ardingo sarebbe anche disposto a sopportare qualche onere, ma certo non da solo.
L’assurdo, lo sconcertante di questa storia non finisce qui, e ce ne sarebbe già abbastanza. L’assurdo è che proprio in questi giorni altri insediamenti stanno aprendo i battenti: un supermercato cinese e un insediamento commerciale Di Meglio. Paginoni di pubblicità, dunque licenze e carte a posto, o no? Il rischio c’è solo per la SPEE, o è per tutti? Ce n’è a sufficienza per una raffica di domande e perplessità. Possono aprire attività che richiamano centinaia di persone, in una zona soggetta a esondazioni (già verificatesi)? Chi ha autorizzato insediamenti e aperture?


02 Luglio 2011

Categoria : Cronaca
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