I Vigili del fuoco tornano a casa in anticipo: finiti i soldi per tenerli nel cratere


L’Aquila – Come se fosse tutto finito, come se ogni cosa fosse tornata al posto. I 1200 Vigili del fuoco, giunti da tutta Italia, amatissimi dalla popolazione quasi all’unanimità, debbono tornare alle loro caserme di appartenenza. Il governo non ha più soldi per tenerli nel cratere, e si torna alla normalità: quella dei numeri risicati. Qualcuno a Roma pensa che l’area aquilana possa “funzionare” con un numero di vigili uguale a quello di una qualsiasi altra città, qualche decina. E’ l’emergenza che anzichè conludersi, come era stato stabilito, il 31 dicembre 2011, si chiude in anticipo: ma solo per politici, ragionieri intenti nei loro conti, burocrati romani, curatori della stretta economica. La prospettiva che i vigili se ne vadano rende, di fatto, inutile ogni sforzo per accelerare la ricostruzione, perchè c’è ancora una mole enorme di lavoro da svolgere per macerie, recupero oggetti e beni, puntellamenti di edifici malconci e peggiorati in 27 mesi di attesa, demolizioni di palazzi pericolanti e non recuperabili. I vigili hanno sempre operato in tutti i campi, sempre presentri per ogni necessità, e la gente se n’è accorta. Senza di loro si sentirebbe molto più sola. Per far restare i vigili occorrono parecchi soldi, e si sta tentando di reperirli in qualche modo o in qualche misura. Ma, se non si troveranno, gli “angeli rossi” dovranno risalire sulle loro Land Rover e andarsene a casa.


30 Giugno 2011

Categoria : Cronaca
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