Coop: Cialente, chiusura ingiustificabile
L’Aquila – “Non e’ giustificabile in alcun modo la scelta della Coop Centro Italia, che ha annunciato la chiusura dei tre punti vendita della citta’, mettendo in mobilità 90 dipendenti, ai quali esprimo la piena solidarieta’”. A parlare e’ il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente che aggiunge: “la motivazione è scandalosa; l’esproprio dei terreni dove sarebbe dovuto sorgere un ipermercato della stessa azienda, per la realizzazione dei moduli abitativi per chi e’ rimasto senza casa, a causa del terremoto. Innanzitutto, il Comune non ha espropriato nulla. Inoltre – aggiunge il sindaco – il terreno acquisito dalla Protezione civile era da sempre destinato a socio sanitario e posto all’ingresso della citta’, in uno dei punti piu’ caotici, dunque non certo da utilizzare per un ipermercato”. Per Cialente “l’annuncio dei licenziamenti e’ tanto piu’ ingiustificabile, se si considera che il centro vendita del Torrione e’ agibile, mentre il supermercato di L’Aquila-Pettino e’ risultato di tipo B (e potrebbe quindi riaprire in uno-due settimane). Per quanto riguarda la sede di Pile, inizialmente classificata come E (totalmente inagibile), la stessa proprio questa mattina e’ stata rivisitata dai tecnici della Protezione civile, alla presenza dei vigili del fuoco – procedura inusuale per tutti i sopralluoghi, ma pretesa dalla Coop – stato indicato come B. E quindi anch’esso puo’ riaprire in poche settimane. Temo – osserva il primo cittadino – che, come accaduto con la Transcom, nella fase del terremoto si utilizzano i lavoratori come ‘scudi umani’, umiliando persone gia’ duramente colpite dalla tragedia, per esercitare pressioni ora sul Governo centrale, ora – come nel caso Coop – sul Comune, per ricatti nel campo urbanistico. Se e’ odioso che cio’ sia fatto da imprese private, trovo ancora piu’ esecrabile che questo comportamento sia praticato da chi si richiama al movimento cooperativo e che dietro a questi valori sociali, storici e culturali, gode, tra l’altro, di particolari privilegi nel nostro Paese. Ancora una volta – cmclude il sindaco – ribadisco che e’ vero che siamo terremotati, ma tutti gli aquilani esigono rispetto e non cedono, nessuno, a cominciare dal Sindaco, ad alcun tipo di ricatto.
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