Risparmi? “Ci vuole la cura Marchionne”
L’Aquila – CONFINDUSTRIA e CONFAGRICOLTURA congiuntamente intendono manifestare il proprio sostegno alla linea della riduzione della spesa pubblica che la Regione Abruzzo sta proseguendo con la chiusura annunciata di vari Enti regionali, atti conseguenti a quelli già intrapresi su Sanità, Ato eccetera.
“Eliminare gli enti obsoleti o, come usiamo esprimerci noi imprenditori – dice una loro nota – “inefficienti”, è un evento epocale che vogliamo salutare come l’inizio di una nuova era. Un atto di coraggio senza precedenti.
Fabio Spinosa Pingue, Presidente di Confindustria L’Aquila: “Le ristrettezze della finanza pubblica sono un’occasione ghiotta per mettere in atto azioni virtuose, in direzione di quell’”Abruzzo Unicum” di cui tante volte abbiamo parlato: il taglio degli enti inutili è un bene per tutti e non una iattura. Ma siamo a metà lavoro: ora, poiché il personale degli enti andrà ad ingrossare le fila dei dipendenti regionali, sarà necessaria un’importante ed alta riqualificazione professionale di tutti gli interessati, onde garantire il buon esito del provvedimento taglia sprechi.”
Stefano Fabrizi, Direttore di Confagricoltura L’Aquila: “Siamo perfettamente d’accordo sul provvedimento della Regione, gli agricoltori – ma soprattutto i cittadini che pagano le tasse – non possono più permettersi le sacche di inefficienza della pubblica amministrazione, che da una parte non valorizza le risorse umane disponibili e dall’altra non riesce ad adempiere alle sue funzioni per carenze di personale, recando così danni irreparabili agli agricoltori anche attraverso la perdita di risorse comunitarie.
Non abbiamo più bisogno di un’agenzia che non offre servizi, né di centri di ricerca che non ricercano nulla, abbiamo solo bisogno della cura “Marchionne” che finalmente riporti sulla giusta via del lavoro chi, per anni, ha divorato risorse pubbliche magari a spese di pochi impiegati che, con spirito di sacrificio, hanno servito gli agricoltori con professionalità e diligenza.
Il tempo dei privilegi deve finire, gli agricoltori sono stufi della difesa d’ufficio di prerogative sindacali che hanno tutelato sacche di parassitismo dell’apparato pubblico favorendo privilegi e svilendo la professionalità dei più.
Queste sono le battaglie che l’intero Consiglio regionale dovrebbe condurre e non la difesa d’ufficio di campanili e privilegi, di prerogative sindacali e diritti astratti.”
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