Crollo Duca Abruzzi, due indagati
L’Aquila – (Nella foto la parte dell’hotel rimasta in piedi) – Nelle indagini sui crolli per il terremoto dell’aprile 2009, la Procura dell’Aquila ha indagato altre due persone: un tecnico-direttore dei lavori e un funzionario del Genio civile. Il crollo nella lente degli inquirenti è quello, spettacolare e pauroso, di un’intera ala del moderno Hotel Duca degli Abruzzi, sbriciolatosi come un castello di carte. Evidentemente fatta male, visto che la parte più alta dell’edificio restò in piedi ed è addirittura tornata parzialmente in funzione. Da quel crollo si levò una grande nube di polvere, che ostacolò la fuga di centinaia di persone, specie nel quartiere Banca d’Italia, dove in tanti erano rimasti intrappolati in via Marrucini, bloccata dalle macerie nell’unica uscita che ha. Ore di terrore per i fuggiaschi che non potevano mettersi al riparo da altri crolli provenienti dagli alti palazzi incombenti sulla strada. Le indagini che hanno portato ai nuovi avvisi di garanzia sono frutto del lavoro della forestale, che ha operato, come ha detto il capo della Procura Alfredo Rossini oggi, con dedizione e competenza in numerosi casi portando alla individuazione di almeno 16 indagati. “Se la forestale non ci fosse stata” ha detto Rossini “non saremmo a questo punto, cioè ad indagini che vanno avanti, anzi… avantissimo”.
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