Comune, Fanfani sul microcredito
L’Aquila – Si è tenuta stamani, in Comune, una riunione, promossa dall’assessore alle Attività produttive Marco Fanfani, foto, sulle problematiche connesse all’accesso al microcredito in favore delle famiglie e delle imprese del territorio. Presenti anche Rete imprese Italia, che raggruppa le principali associazioni di categoria di impresa e commercio, i rappresentanti di quattro istituti di credito cittadini (Tercas, Carispaq, Carichieti e Banca di credito cooperativo di Roma) e della direzione regionale dello Sviluppo Economico.
“Alla base dell’incontro – ha spiegato l’assessore Fanfani – c’è stata la questione generale connessa all’accesso al microcredito per le imprese e per le famiglie, nell’ambito della quale il consorzio Etimos, gestore dei fondi provenienti dalle donazioni effettuate dagli italiani tramite sms, ha attivato un progetto denominato “Microcredito per l’Abruzzo”. Il rendiconto del consorzio, che finora ha impegnato risorse per complessivamente un milione di euro, – ha proseguito Fanfani – ha evidenziato palesi difficoltà a erogare il microcredito, per cui è previsto un massimo di 5mila euro per le famiglie e uno di 50mila per le imprese, in un territorio che ha un estremo bisogno di incentivi economici di questo tipo. L’analisi delle criticità ha consentito di individuare le modifiche da apportare alla convenzione tra la stesso consorzio Etimos e le banche locali, unitamente alla necessità di fissare, con la massima urgenza, un incontro con la direzione regionale per lo Sviluppo economico, allo scopo di rendere fruibili le risorse, ancora in parte inutilizzate, previste dalla delibera di giunta regionale n. 354 del 2009 e dal relativo “pacchetto anticrisi”. Il Comune dell’Aquila, attraverso l’assessorato alle Attività produttive, le associazioni di categoria e le banche – ha concluso Fanfani – hanno deciso altresì di istituire un tavolo tecnico permanente per fronteggiare la crisi in corso, che vede sommarsi alle difficoltà strutturali e di settore, già emerse nella fase presisma, quelle conseguenti alla persistente situazione di emergenza, con gravi ed evidenti ripercussioni anche sul comparto occupazionale”.
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