ACS, manifestazione UILM-UIL
Atessa – “Non ci sono motivi per chiudere lo stabilimento di Atessa dell’Acs con la ripresa della Sevel in corso, sarebbe un precedente molto pericoloso”. E’ quanto ha dichiarato il segretario provinciale della Uilm-Uil Chieti, Nicola Manzi, davanti i cancelli della Isrighausen con un centinaio di metalmeccanici della provincia di Chieti in sciopero generale per protestare contro la decisione dei vertici dell’Acs di spostare il lavoro nello stabilimento di Cassino (Frosinone). “La ripresa della Sevel e’ indiscutibile, lo confermano i turni di lavoro straordinario e le assunzioni in tutto l’indotto – ha detto Manzi – invece l’Acs (che produce da undici anni la schiumatura per i sedili del furgone Ducato, ndr) – incassa l’aumento produttivo e porta il lavoro a Cassino a spese degli operai di Atessa, e della collettivita’, perche’ si continuerebbero ad utilizzare gli ammortizzatori sociali. Per questo la Uilm di Chieti invita le Istituzioni, la politica, il presidente della Provincia, i Sindaci, il Presidente dell’Associazione Industriali e gli imprenditori della provincia di Chieti a non tacere e a far sentire la propria voce per censurare la condotta dell’Acs – ha concluso Manzi – per esigere la trasparenza delle decisioni, l’onesta’ dei comportamenti e il rispetto dell’impegno assunto un anno fa, con la Provincia di Chieti e con tutte le organizzazioni sindacali, a tornare alla piena occupazione con la ripresa produttiva di Sevel”. Quello di oggi e’ il primo sciopero generale che la Uilm convoca in provincia di Chieti.
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