Piccone, il PdL, le forbici e il tempo che verrà


L’Aquila – (di Gianfranco Colacito) – I cervelli pensanti (e decidenti) del PdL faccia a faccia, in un vertice del partito di cui è leader in Abruzzo il senatore Filippo Piccone. Il quale è convinto, da politico navigato e attento, che è tempo di cambiamenti. Piccone ha percepito a meraviglia i segnali politici che, nelle consultazioni, l’elettorato, anche il più fedele e incallito, invia ai suoi “capi”. Fede nel PdL per tanti sicuramente sì, ma anche perentorie sollecitazioni a cambiare. Questo ha dedotto Piccone, sembra di capire, dalle amministrative e dal referendum. Con lui nel vertice ci saranno i big pidiellini, il coordinatore Verrecchia, il presidente Del Corvo, assessori e consiglieri regionali, il sen. Di Stefano e il presidente Chiodi, uno che a cambiare ci sta provando, e impugna forbici che sono l’incubo di chi viveva con la politica vecchio stile, tutta incarichi e gettoni. Che mestiere fai tu? Il politico, rispondevano in molti. Troppi. Pare che ora le cose debbano cambiare. Del resto, è Tremonti dall’alto che impugna per primo non forbici, ma cesoie, motoseghe, sui costi della politica.
Piccone è per riforme radicali, di quelle che richiedono fermezza. E procurano qualche nemico, anche…
Il senatore è convinto che bisogna guardare ad obiettivi diversi, e competere con una generazione diversa. Conseguenza, soprattutto tagli e svecchiamenti. E se Chiodi va avanti come una locomotiva della Transiberiana nel suo programma di sforbiciamenti, Piccone dichiara di essere al suo fianco. Saranno dolori anche nel PdL, perchè di certo non tutti la pensano così. Ma il vento che tira è questo. E per riconquistare la fiducia della gente nella politica, bisogna attuare impegni per troppo tempo predicati. A parole.
Naturalmente Piccone, che è anche un imprenditore, non dimentica l’economia, e si dice deciso a procedere anche sul cammino dello sviluppo economico. Speriamo che non dimentichi disoccupati, inoccupati, soprattutto i precari. La fiducia viene dal basso, e dai giovani che hanno – o sperano di avere – una vita davanti. Da poter vivere dignitosamente. Il compito della politica è aiutarli. E’ inutile innaffiare una pianta anziana, che ha radici lunghe e trova umidità nel sottosuolo. Sono le piante giovani e piccole ad aver bisogno di acqua. Tanti sperano che il senatore di Celano sia d’accordo. Sapendo che “ci vede lungo”.


25 Giugno 2011

Categoria : Politica
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.