PdCI: “Situazione economica peggiorata”
L’Aquila – (di Angelo Ludovici, PdCI) – Quando si discute, soprattutto in un’assemblea pubblica cittadina, è sempre meglio dei silenzi, delle complicità e del fatto che si tenta sempre di nascondere la dura realtà . E’ difficile, sicuramente, in un’assemblea pubblica, mettere a fuoco non solo la critica ma anche gli obiettivi da perseguire. Nell’assemblea di ieri erano presenti quasi tutte le istituzioni; mancava la Camera di Commercio che, attraverso il CRESA, ultimamente propina dati economici dove sembra che la Provincia dell’Aquila stia oltrepassando il resto della Regione. L’anno scorso, il 16 giugno ci fu una grande manifestazione cittadina; oltre ventimila persone si riversarono sulle strade per denunciare una situazione di degrado economico e sociale e per chiedere al governo il rinvio del rimborso delle tasse. A distanza di un anno da quella manifestazione, la percezione della gente (e non è solo una percezione) è che la situazione economica e sociale sia peggiorata. Potremo ridiffondere i dati all’infinito (PIL regionale -6%, cassa integrazione lievemente ridotta ma sempre oltre il 600% del 2008-2009, disoccupazione giovanile 25%, tasso di disoccupazione -8,9%) ma la realtà denunciata anche da alcuni interventi in assemblea, di giovani che pagano sulla propria pelle questa situazione drammatica, va molto oltre la immaginevole realtà . Ciò che è da registrare dal dibattito di ieri è la distanza esistente tra una classe dirigente e la gente. In fondo la differenza tra la realtà e chi tenta di rappresentarla è notevole e ci si accorge di essa quando si mettono le mani in tasca e ci si accorge che con uno stipendio o con una pensione, al massimo, ci si pagano le bollette e la benzina . Le previsioni per il futuro, anche alla luce della prossima finanziaria di 90 miliardi di Euri, non sono positive; il governo continua nelle sue politiche restrittive della domanda interna annunciando di colpire ancora una volta le pensioni o il settore pubblico. Le popolazioni del cratere e della Città dell’Aquila si trovano a vivere la tragedia del terremoto in una situazione in cui la situazione internazionale, la situazione nazionale e quella regionale non ci aiutano minimamente a superare le difficoltà . In questa situazione abbiamo la CARISPAQ che ha chiuso l’anno finanziario 2010 in attivo e sta passando di mano in via definitiva la proprietà ; sarebbe cosa utile, ad esempio, che il Comune proponga alla CARISPAQ di sottoscrivere una convenzione per agevolare il prestito ai giovani, a tasso zero, che intendono iniziare un’attività . Alla Regione rinnoviamo l’invito ad attivare politiche di sostegno al disagio delle famiglie, con interventi di garanzie al credito per i giovani che vogliano intraprendere attività imprenditoriali, con l’accelerazione del piano delle opere pubbliche e delle infrastrutture, con il sostegno alle imprese in crisi, con la sospensione di un anno del pagamento dei mutui, delle tariffe e dei tributi locali per i cassaintegrati . E’ possibile incrementare il fondo per le politiche sociali, per il diritto allo studio, contenere le tariffe per il trasporto pubblico e per l’accesso alle abitazioni in locazione! Queste cose le chiedevamo circa due anni fa e la Giunta regionale è andata avanti con le politiche degli stessi annunci ripetuti all’infinito, con la task force che non è mai partita, con il Patto per l’Abruzzo, che alla luce della dichiarazione del vice Presidente della Confindustria è già finito nel mondo dei sogni con la zona franca urbana che non partirà mai, per scelte politiche di questo governo. Insomma pur di fronte ad una crisi che nessuno nega è possibile pensare a politiche di consolidamento dei punti di forza della nostra economia e nel frattempo aprire il campo delle possibilità ai giovani? E’ questa la scommessa del prossimo futuro.
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