Locomotiva onnipresente, altri manifesti
L’Aquila – (In foto uno degli ultimi manifesti, del 16 giugno scorso) – Città del tutto lasciata ai vandali e ai ladri, ma anche al gruppo ormai noto come Locomotiva, che affigge manifesti dove e quando vuole, e rappresenta ormai una sorta di Pasquino all’aquilana, spesso arguto, sempre penetrante con le sue rampogne e critiche. Mirate sui problemi più concreti e attuali, dal punto di vista della gente. Quello che in ogni democrazia dovrebbe contare davvero… Se è la voce del popolo, colpisce nel segno. E rimane in ombra. Continua all’Aquila la protesta dei cittadini che con manifesti anonimi, firmati con lo pseudonimo “La locomotiva”, lanciano i loro messaggi alle istituzioni. L’ultimo striscione, comparso su diversi muri della citta’ e in periferia, recita “Ricostruzione subito e sicura. Basta ordinanze, basta commissari, basta Sge. Lavoro, legalita’, democrazia. Le c.a.s.e. sono degli aquilani e non del governo”. Nello slogan vengono bersagliati tre protagonisti della governance della ricostruzione: Il vice commissario Antonio Cicchetti, “simboleggiato” da una bandiera della citta’ del Vaticano con un riquadro “Opus Dei”, a ricordare i suoi legami con il mondo cattolico (e’ Gentiluomo di Sua Santita’), poi c’e’ lo stemma civico del Comune dell’Aquila, con la scritta “reagisci”, rivolto al sindaco Massimo Cialente, infine, lo stemma della Regione Abruzzo con la scritta “commissario” rivolta presumibilmente a Gianni Chiodi. Sul lato destro, la firma: l’immagine e la scritta “La locomotiva”.
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