L’Aquila sfiancata: “Disoccupati e precari a valanga”
L’Aquila – DOMANI CIALENTE PRESENTA IL PREVENTIVO A LETTA: 14 MLD € - (Nelle foto Cialente da solo e accanto a Chiodi, ai tempi in cui andavano d’accordo) – 4500 posti di lavoro persi tra 2009 e 2010, centinaia di precari senza prospettive, fitti altissimi, speculazioni vergognose anche di aquilani verso gli aquilani bisognosi di abitazioni o locali commerciali. E’ il profilo drammatico dell’economia aquilana, disegnato a chiare note ieri sera durante l’assemblea cittadina nel tendone di piazza Duomo, dalle 18 fino a serata inoltrata. Presenti il sindaco, il consigliere De Matteis, l’on. Lolli e altri politici, insieme con categorie produttive e sindacati. Il quadro attuale della vita cittadina è davvero drammatico, sotto tutti i profili, dal commercio all’artigianato, dall’industria alle costruzioni. Tutti hanno preso appunti e osservato con seri cipigli chi svolgeva le relazioni e forniva dati. Un’altra assemblea-campanello d’allarme, un’altra fotografia dell’Aquila che non rinasce, non risorge nè appare ricostruita neppure nella minima parte.
SINDACO CIARLIERO – Domani, come scorrettamente – sua abitudine – il sindaco ha anticipato in televisione, alle 14, ignorando tutti gli altri organi di stampa (c’è bisogno di ricostruzione anche dei modi e dei metodi della politica comunale, è evidente), al sottosegretario Gianni Letta sarà presentato il conto preventivo: servono 14 miliardi di euro, cento milioni in più o in meno non cambia nulla, per ricostruire il centro e il resto della città . Escluse le frazioni, per le quali il conto salirà : basta pensare alla grande area di Paganica, interamente distrutta. Il sindaco dice che il Comune ha preparato tutto, è pronto ad agire, ha piani e riscontri. Servono le risorse, che il Governo ha sempre detto di avere pronte. Quindi, stiamo a vedere. Per ora, però, da vedere non c’è nulla: solo macerie, peraltro quasi totalmente non rimosse e non trasportabili altrove, perchè mancano i siti.
Difficile capire come, in queste condizioni, si possa parlare di ricostruzione. Tanto più che i termini per le case E sono stati prorogati, decisione criticata dal sindaco.
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