La carta dall’acqua, magia a Vetoio


L’Aquila – LA PRIMA IDEA FU DI UMBERTO GIAMMARIA – Un tempo la carta veniva prodotta in luoghi ricchi d’acqua naturale, usando le fibre scarto di lavorazione del cotone e di altri tessuti. Un di queste cartiere primitive, ma sicuramente portatrici della civiltà industriale agli albori, era presso le sorgenti del Vetoio, a pochi metri da quello che oggi è l’ospedale San Salvatore. Un luogo magico, arcadico e da ninfe, che Umberto Giammaria (ex direttore dell’ospedale) voleva recuperare e aprire alle persone, surreale in mezzo alla città che gli è sorta (oggi ancora più caotica, disordinata e francamente orribile con le sue baracche a strisce), tempio tuttavia della natura. Il luogo rinato vuole chiamarsi la Cartiera del Vetoio, ed è stato riportato al suo aspetto originario da pazienti e colti lavori di recupero, grazie ai privati, allo Stato e al FAI rappresentanto a L’Aquila da Andrea Tatafiore. E’ la primas cartiera-museo, dopo quasi un secolo di abbandono, visitabile e fruibile come luogo di acque, vegetazione, riposo della avifauna migratoria. Escursionismo naturalistico facile, visto che il tutto si trova nel cuore della città, o in quello che oggi è il vero centro, cioè la ex periferia. Nel quindicesimo secolo il sito vide la luce: l’acqua come energia è un sistema antico e fu usato per la carta. Nel 1483 apparve il primo testo in stampa a torchio, su carta di Vetoio. A pensare per primo ad una valorizzazione sociale del luogo fu l’ex direttore sanitario del S.Salvatore, oggi sindaco di Tornimparte, il dr. Umberto Giammaria. Voleva fare della zona una sorta di giardino per degenti, parenti, amici: un luogo di svago e relax socio-sanitaria, a due passi dall’ospedale. Un bel progetto che Giammaria ci illustrò in un’intervista televisiva di diversi anni fa. Della paternità dell’idea bisogna dargli atto, anche se nessuno lo ha fatto, con la solita ipocrisia e falsità della politica. Ma neppure un’autorità dalla memoria corta riesce a cancellare i fatti veri, perchè sono storia. Vetoio deve qualcosa anche a Giammaria.


23 Giugno 2011

Categoria : Cultura
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