Il PM ci ripensa e torna sul caso del rettore di Orio per un’accusa di concussione
L’Aquila – (Nella foto di Orio – destra – e Tiberti) – LA DENUNCIA PRESENTATA DAL PROF. SERGIO TIBERTI – Si riapre il procedimento penale a carico del rettore dell’Università , prof. Ferdinando di Orio. Da qualche giorno in tutti coloro che operano per lavoro, o per altri motivi, all’Università , aveva suscitato curiosità la presenza di forze dell’ordine impegnate in quelle che sembravano verifiche e acquisizioni di atti e documenti, comunque consultati dagli agenti. La cancelleria del Pubblico Ministero ha comunicato al legale del prof. Sergio Tiberti, autore di iniziative giudiziarie a carico del rettore, Avv. Giorgio Tamburrini, che il P.M. Giordano della Procura della Repubblica di Roma “ha chiesto e ottenuto dal GIP la restituzione del fascicolo relativo al procedimento a carico del di Orio. La richiesta di archiviazione, in favore del di Orio è stata pertanto revocata”. La notizia è stata confermata ad InAbruzzo.com dallo stesso prof. Tiberti, sentito telefonicamente nel primo pomeriggio di oggi. Ed è una notizia assolutamente priva di precedenti analoghi: un ripensamento del PM è davvero molto raro. Fa supporre che siano intervenuti elementi nuovi. La perquisizione di cui parliamo, quindi, potrebbe essere pertanto frutto di questo nuovo impulso investigativo riguardante di Orio. L’inchiesta sul rettore cominciò in seguito ad una denuncia del prof. Tiberti, che parlava di tentativo di estorsione. Si si accennava a “regali” e somme di denaro. In seguito, l’accusa divenne concussione. Vi furono otto mesi di indagini condotte a L’Aquila, poi la pratica, in seguito a nuovi elementi (tra le perplessità di molti legali) fu trasferita a Roma, dove il PM ritenne credibili le dichiarazioni dell’indagato e lo prosciolse. In seguito, e siamo alle ultime notizie, il PM compiendo un atto che ha stupito anche i più esperti di fatti giudiziari, ci ha ripensato e ha “richiamato” il fasciolo, evidentemente per approfondire. Ora la vicenda sta prendendo una piega inattesa e sicuramente clamorosa. C’è chi si chiede se il rettore sia vicino alle dimissioni. Esistono altri due casi, uno riguarda gli affitti per le sedi aquilane dopo il terremoto, e un’altra potrebbe riferirsi ad una scelta – da molti non condivisa – riguardante il trasferimento ad Antrodoco della sede della Fondazione. Con sorprendenti reazioni dell’amministrazione comunale del centro laziale. Già , laziale: lontano 35 km da L’Aquila.
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