L’Aquila, città colpita nelle menti


L’Aquila – TANTI ANSIOSI, DEPRESSI, SFIDUCIATI, ORMAI ARRESI – Ci sono dati medici, più volte pubblicati quasi di soppiatto, mai diffusi ufficialmente salla ASL che pure avrebbe il dovere preciso di farlo, secondo i quali sono molto più numerosi – rispetto a tre anni fa, per esempio – i cittadini dell’area aquilana colpiti nelle menti. Ansia, depressione, perdita di interesse per la vita, rinuncia al tentativo di tornare ad una normalità che si percepisce distante, talvolta impossibile. Una vera e propria resa di massa, che suona quasi tragica ed è montante. Solo un aiuto sostanzioso e radicale, di natura economica principalmente, potrà servire a lenire le dilaganti, profonde preoccupazioni di migliaia e migliaia di cittadini, considerabili ormai appartenenti a buona parte della collettività aquilana. Non basterà ridare una casa (ma in quali sterminati tempi la città rinascerà davvero?) per “curare” tante persone, imbastire di nuovo un tessuto sociale coerente, simile al precedente.
AGGRESSIVITA’ E SFIDUCIA – Persone di ogni età, soprattutto giovani e anziani, divenute aggressive, sfiduciate, spente nel rapporto con i loro simili, con i vicini, con i conoscenti. Amicizie perdute per banali motivi, oppure smarrite per delocalizzazione: chi è di qua, chi è di là. Magari a 20 km di distanza nella stessa città, così come è oggi, cioè enorme, deforme, dispersa, tracimata ben oltre la storica area urbana che pure aveva una periferia molto estesa. Oppure ancora lontano, perchè molti preferiscono essere ancora altrove, potendolo fare. Almeno nel sospirrato week end. La gente è provata profondamente, e lo sono anche coloro che ostentano sicurezze e recuperati equilibri, in realtà assenti nell’intimo.
FRAGILITA’ PSICOLOGICA – Questa situazione di fragilità psicologica va tenuta presente, capita, affrontata magari con discorsi meno generici. Molta sfiducia sta prendendo piede anche a causa degli scontri tra istituzioni, dei litigi tra politici, dei titoli sui giornali che sono sempre sostanzialmente uguali: il punto comune è la mancata ricostruzione, che appare ogni settimana più lontana e improbabile. Inattuabile, viste le situazioni che anzichè migliorare, peggiorano.
PAURA DEL TERREMOTO – Aleggia, infine, la paura mai sopita del terremoto, che non smette di manifestarsi, a più riprese, a sciami, anche se molti giornali e altri organi di stampa preferiscono minimizzare o trascurare questo tipo di informazione. Sperando che non sapere giovi a qualcuno? O dietro qualche delicato ma pressante suggerimento? Non è nascondendo le notizie che si migliora la vita delle persone.
DISOCCUPATI O PRECARI – Gran parte delle ansie scaturiscono, ed è l’aspetto più drammatico, dalla crisi economica, dalla mancanza del lavoro, dall’insicurezza che travaglia la vita dei precari, dal calo del commercio, dalla mancata rinascita di molte attività imprenditoriali locali. E anche dall’infinito, stancante ripetersi di situazioni come quelle di alcune aziende, citiamo per tutte la Finmek, ma non solo quella.
ZONA FRANCA – La zona franca, promessa scottante perchè ripetuta da due anni, tra menzogne e falsi impegni, senza chiarezza sulle sue eventuali modalità future, completa il quadro sommario, che suona desolante. Ci vuole molto di più del forte coraggio mostrato dagli aquilani fino ad oggi per pensare ad un futuro, se si hanno venti o trent’anni, e nessuna prospettiva nella quale – almeno – poter sperare.


21 Giugno 2011

Categoria : Cronaca
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