Campionato calcio a cinque dipendenti atenei: un “affare” davvero tutto abruzzese

L’Aquila – (di Massimiliano Di Scipio) – XVIII CAMPIONATO NAZIONALE DI CALCIO A 5 dipendenti Università italiane – Memorial De Dominicis – Soldani (VENTISETTE SQUADRE PARTECIPANTI ABBINATE IN 7 GIRONI) – CASSANO ALLO JONIO (CS)
5 – 12 GIUGNO 2011
PRIMA FASE
1 ^ giornata – Lunedì 6 Giugno 2011
BENEVENTO L’AQUILA 5 4

2 ^ giornata – Martedi’ 7 Giugno 2011
L’AQUILA SASSARI 4 5

3 ^ giornata – Mercoledì’ 8 Giugno 2011
L’AQUILA TRIESTE 5 1

SECONDA FASE
Giovedì 9 Giugno 2011

Coppa Università – girone eliminatorio gare da 15 ‘
PISA L’AQUILA 1 2
L’AQUILA NAPOLI S.U.N. 2 0
ANCONA L’AQUILA 1 4
L’AQUILA BRESCIA 0 0 0 – 3 D.C.R.

Venerdì 10 Giugno 2011
Coppa Università – Semifinali

BENEVENTO SIENA 3 3 5 – 7 D.C.R.
L’AQUILA TORINO 2 1

Coppa Università – Finale
Sabato 11 Giugno 2004
L’AQUILA SIENA 7 1
Il XVIII Campionato Nazionale di Calcio a 5 per i dipendenti delle Università italiane svoltosi a Cassano Jonio dal 5 al 12 giugno è stato un ”affare” tutto abruzzese: infatti, l’Università di Chieti si è aggiudicata per la seconda volta il titolo di Campione d’Italia, mentre l’Università dell’Aquila ha conquistato la Coppa Italia, trofeo disputato tra le squadre che non trovano accesso ai quarti di finale del Campionato.
Lo scorso anno, peraltro, la Coppa è stata vinta dall’Università di Teramo, circostanza che conferma la bontà dei dipendenti universitari abruzzesi non solo nelle mani, per il lavoro svolto al computer durante l’anno, ma anche …. nei piedi per evidenti meriti sportivi.
La vera novità della manifestazione, però, è stata proprio quella del ritorno sul podio dell’ateneo aquilano assente, ormai, da troppi anni visto che l’ultimo successo (in Campionato) è risalente al lontano 1998.
Nel secolo scorso, però, le condizioni erano decisamente diverse: tredici anni di meno; forma fisica se non invidiabile, sicuramente più decente; notevole resistenza a una settimana continua di eccessi enogastronomici; ancora non sopite pulsioni, durante le calde notti meridionali, di fare “stragi” di colleghe.
Oggi, invece, tutto è cambiato: senescenza manifesta; lento, ma costante, degrado psicofisico; diger – seltz in abbondanza; mogli e figli al seguito per i più (s)fortunati.
Unica costante, la passione per il pallone, che fa mettere ancora in pantaloncini uomini di quasi cinquant’anni, per disputare sei partite in sei giorni a trenta gradi di temperatura.
Una vera impresa, quindi, quella dei ragazzi sapientemente guidati da mister Gigi Cavalli, oltre che per l’inesorabile scorrere del tempo, anche per l’esiguo numero (come al solito) degli “atleti” (otto), per l’immancabile mannaia degli infortuni (due), e per i “classici” errori arbitrali contro (uno, ma decisivo).
L’eliminazione dell’Aquila dalla seconda fase del Campionato, infatti, è stata la conseguenza dell’incredibile sconfitta contro Sassari quando, ormai, la qualificazione ai quarti di finale sembrava ormai in archivio.
Già senza il prezioso Peppe Ficara sin dall’inizio, perso anche l’allenatore – giocatore per tutto il torneo a seguito di un infortunio a inizio ripresa, si è passati dal 4 – 0 a soli dodici minuti dalla fine al 4 – 4, con successivo gol regolare annullato inspiegabilmente agli aquilani e 4 – 5 per gli isolani sul ribaltamento di fronte.
Ma proprio a questo punto sono venuti fuori l’orgoglio e il carattere “montanaro”, visto che dall’ultimo match del girone alla finale di Coppa Italia L’Aquila, pur in condizioni precarie, ha vinto sei gare, di cui tre mini da quindici minuti ciascuna, pareggiandone una, con 22 reti realizzate e solo 5 subite, classificandosi al primo posto su diciannove squadre !
Con questo risultato, l’Università dell’Aquila si è guadagnata a pieno titolo – dato anche il bel gioco apprezzato da tutti maggiormente sotto il profilo tattico – il diritto a disputare l’anno prossimo la Supercoppa contro i “cugini” di Chieti, prima di rituffarsi nel Campionato nella speranza di imporre nuovamente il dominio abruzzese questa volta, però, a ruoli invertiti.
Massimiliano Di Scipio