Gli insulti di Brunetta ai precari
L’Aquila – (di Antonio Saia e Maurizio Acerbo) – Le vergognose affermazioni del ministro Brunetta che, rifiutandosi di rispondere ad una domanda di una giovane lavoratrice, definisce i precari “la peggiore Italia”, spiegano finalmente, con chiarezza, le azioni politiche che il PdL mette in atto, contro questi Lavoratori in tutta Italia e negli enti locali in cui governa, come in Abruzzo.
La Regione e le provincie abruzzesi, quasi tutti i comuni in cui amministra il centro destra e gli enti strumentali della Regione Abruzzo, come le ASL, hanno riservato ai Precari abruzzesi un trattamento a dir poco vergognoso.
Dopo averli illusi e sfruttati per anni, senza diritti e con stipendi da fame, di punto in bianco li hanno estromessi dal lavoro e ridotti alla miseria.
E dire che questi Lavoratori hanno consentito per anni il funzionamento alla macchina statale, alle provincie come ai comuni, alle Asl, agli ospedali ed alle scuole!!.
In questa operazione Chiodi ed i suoi referenti amministratori si sono particolarmente distinti, buttando sul lastrico migliaia di giovani e di famiglie e determinando uno sfascio generalizzato dei servizi pubblici a tutti i livelli (dalla sanità ai comuni).
E dire che, mentre il PdL riservava questi trattamenti ai Precari, i maggiorenti nazionali e locali di questo partito si distinguevano per le malversazioni ed i “favori” che hanno elargito a larghe mani alle varie “cricche” di faccendieri, come stanno dimostrando le numerose inchieste che anche in questi giorni stanno disvelando il malaffare diffuso che regna sovrano e prospera nel nostro paese.
Forse Brunetta e Chiodi farebbero bene a riflettere sul fatto che forse sono essi stessi che rappresentano con la loro politica e, nel caso del loro capo Berlusconi, anche nella propria vita privata, “l’Italia peggiore”.
(Ndr) – Particolarmente scottanti e amare sono state le parole di Brunetta per le orecchie dei tanti precari abruzzesi, ma soprattutto di coloro che, in tal umiliante condizione, tentano di vivere o sopravvivere nel cratere sismico e a L’Aquila. Sono sempre caduti nel vuoto gli auspici di un intervento risolutore nei loro confronti. Oggi, gli insulti del ministro.
E’ desolante.
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