Economia, ripresa “non decisa”


L’Aquila – LO DICE LA BANCA D’ITALIA – “L’economia in Abruzzo manifesta segnali di ripresa, non decisa, limitata in alcuni settori, percio’ a macchia di leopardo. Si tratta di un primo accenno di ripresa”. Lo ha detto stamane il direttore della Filiale della Banca D’Italia, Luigi Bettoni, nell’illustrare l’andamento dell’economia in Abruzzo nel 2010. Il fatturato e la produzione delle imprese industriali – e’ scritto nella relazione annuale della Banca d’Italia – sono tornati a crescere, grazie al contributo delle esportazioni e al miglioramento della domanda interna. Le vendite all’estero sono cresciute del 18,8%, trainate soprattutto dal settore dei mezzi di trasporto (soprattutto nella Provincia di Chieti), che ha determinato quasi l’80% dell’incremento complessivo. Il valore delle esportazioni si e’ tuttavia attestato nel 2010 su livelli ancora inferiori a quelli rilevati prima della recessione. L’espansione – sempre secondo la relazione della Banca d’Italia – non si e’ estesa a tutte le imprese e i comparti produttivi. Le grandi aziende e i settori tecnologicamente piu’ avanzati hanno mostrato una migliore capacita’ di recupero; le piccole e medie imprese, in particolare quelle operanti nel “made in Italy”, hanno continuato a risentire degli effetti della recessione. L’analisi dei bilanci aziendali conferma come a seguito della crisi si sia avuto un aumento della dispersione dei risultati economici delle imprese. Le recenti indagini della Banca d’Italia sulle imprese manufatturiere evidenziano il legame tra capacita’ innovativa e performance. Le imprese che, in risposta alla crisi, hanno adottato strategie di miglioramento qualitativo o di ampliamento della gamma dei prodotti offerti hanno registrato un andamento atteso delle vendite migliore rispetto alle altre imprese. La capacita’ di innovare dell’economia regionale presenta ampi margini di miglioramento. All’inizio del decennio i principali indicatori di attivita’ innovativa si collocavano su livelli particolarmente contenuti nel confronto europeo. Il divario non si e’ ridotto negli anni successivi. Nel settore delle costruzioni – sempre secondo il rapporto annuale di Banca D’Italia nella regione Abruzzo – l’attivita’ produttiva, in mancato calo nel biennio precedente, nel 2010 ha ristagnato. All’impulso espansivo proveniente dall’avvio della ricostruzione nell’area colpita dal sisma si e’ contrapposto un ulteriore calo degli appalti pubblici e dagli investimenti delle imprese nelle altre aree della regione. Nel comparto residenziale l’attivita’ produttiva ha risentito della perdurante flessione delle compravendite.


16 Giugno 2011

Categoria : Economia
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