D’Eramo: “Cialente sceriffo non è credibile”
L’Aquila – CITTA’ TERRA DI NESSUNO ABBANDONATA A SE STESSA DA SEMPRE – “E’ quantomeno comica la posizione espressa dal Sindaco Cialente che ieri ha deciso di ‘vestirsi’ da sceriffo – scrive il capogruppo de La Destra Luigi D’Eramo – per combattere gli atti di vandalismo annunciando di voler realizzare un sistema di video sorveglianza. Cialente non e’ credibile quando gioca a fare il “duro”, infatti da oltre tre anni giace nei suoi cassetti l’ordine del giorno, da noi proposto e votato dal Consiglio Comunale, che prevede, appunto, l’installazione di un sistema di video sorveglianza a tutela del patrimonio artistico ed architettonico ed a difesa della popolazione. Nulla ha fatto il Sindaco per adempiere alla decisione consiliare. “Cialente sceriffo” non e’ credibile quando parla di una politica dell’ordine in Citta’, in quanto da mesi accetta e chiude gli occhi di fronte all’occupazione abusiva dell’ex asilo di Viale Duca degli Abruzzi, dove gruppi comunisti vivono e commerciano fuori legge. “Cialente tutore dell’ordine” non e’ credibile perche’ di fronte alle centinaia di furti ai danni degli aquilani e di fronte ad una immigrazione clandestina ed incontrollata non e’ stato in grado o non ha voluto assumere nessun tipo di iniziativa per arrestare il fenomeno dilagante della delinquenza in Citta’. Il Sindaco, scioccato dalla posizione assunta dal PD di svolgere le primarie e consapevole che questa decisione boccia pesantemente l’operato politico ed amministrativo della sua maggioranza, ha iniziato a parlare da candidato, dimenticando di essere il primo cittadino. Sperando cosi di accaparrarsi qualche voto nella lotta tutta interna al suo partito. Nei prossimi giorni presenteremo una serie di proposte sulla sicurezza che porteremo all’attenzione degli organi di stampa e soprattutto della popolazione”.
(Ndr) – Si può aggiungere che di telecamere e videosorveglianza a L’Aquila si sente parlare da un decennio. Sotto Cialente e sotto i predecessori. Quando la montagna partorì il solito topolino “scamuffo”, un paio di telecamere comparvero, anni fa, una lungo viale Corrado IV. Nessuno ha mai saputo se funzionassero davvero e se qualcuno stesse veramente a controllare i filmati eventualmente ripresi. Vandali, ladri, fracassoni, graffitari, aggressori, a L’Aquila non potrebbero non esserci: è sempre stata solo una città abbandonata e terra di nessuno. Oggi di più, per ovvi motivi. Ed è tardi per parlarsi sotto con proclami e solenni impegni uguali vuote ciance.
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