Dragaggio, forse fanghi in mare
Pescara – Si conosceranno tra 48 ore i risultati delle prime analisi effettuate dall’Arta sui fanghi che si sono accumulati nella darsena, ma in base alle prime informazioni i risultati su questi 12 punti (in totale ne sono 53) sarebbero “incoraggianti” e non si esclude che tali fanghi, una volta dragati, “possano essere riversati a mare”.
E’ quanto emerso oggi pomeriggio nel corso dell’incontro sul dragaggio del porto di Pescara, a cui hanno preso parte tutti i rappresentanti degli enti competenti. Il vertice, che si è svolto in prefettura, ha visto la partecipazione – tra gli altri – del prefetto Vincenzo D’Antuono, del sottosegretario Giampiero Catone, di Nicola Dell’Acqua, direttore del Dipartimento della Protezione civile, del presidente della Provincia Guerino Testa, del sindaco Luigi Albore Mascia, del comandante della Capitaneria di Porto Pietro Verna, del direttore generale dell’Arta, Mario Amicone, del presidente della Camera di Commercio Daniele Becci. C’erano anche rappresentanti del Ministero della Salute, della Regione Abruzzo, del Provveditorato alle Opere pubbliche (Donato Carlea e Fabio Riva).
Nei prossimi giorni dovranno essere effettuati tutti gli accertamenti necessari per individuare un eventuale sito a mare dove sversare i fanghi, tenendo conto che ne esistono tre non distanti da Pescara e un terzo a circa 45 chilometri di distanza. In caso di esito positivo si potrebbe dare il via in tempi rapidi al dragaggio nella zona in cui sono già stati effettuati gli accertamenti dell’Arta, e cioè nella darsena. Poi si procederebbe con la stessa tecnica in altre zone, in modo da non perdere tempo, considerato che l’Arta avrà a disposizione tutte le analisi non prima di un mese e tenendo conto che in base ad una prima stima i fanghi da prelevare sono pari almeno a 403mila metri cubi. Sarà Guerino Testa, presidente della Provincia di Pescara, in attesa della nomina di commissario del dragaggio, ad occuparsi di tutte le procedure, tenendo conto di tutti i pareri necessari. Un progetto preliminare è già stato messo a disposizione nella riunione di oggi dal Provveditorato, differenziato a seconda della destinazione dei fanghi.
“Un incontro fruttuoso – ha commentato Testa – perché siamo tutti d’accordo sulla massima urgenza da riconoscere al dragaggio. Ho registrato un grande spirito di collaborazione da parte dei componenti del tavolo e mi auguro che si proceda nello stesso modo”.
“Si lavora a stretto contatto di gomito con il presidente Testa – ha dichiarato il sindaco Mascia – fornendo ogni tipo di collaborazione per una soluzione rapida ed efficace dell’emergenza porto. Indispensabile, in questa fase, l’ausilio della Protezione civile, dell’Arta e della Regione Abruzzo”.
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