“ATER? Un’inaugurazione beffa”


L’Aquila – UNA PRESA IN GIRO, SENZA GAS E INFISSI – Per il comitato 3e32 quella di stamattina è solo una “inaugurazione beffa” dell’ATER: “Un tappeto rosso copre il marciapiede di cemento crepato e la soglia di marmo dell’ingresso – scrive il comitato – segnata e spaccata come due anni fa. Un rinfresco abbondante all’ombra di un gazebo a cui partecipa qualche decina di persone: politici, tecnici della protezione civile, giornalisti. E’ l’inaugurazione della prima palazzina ristrutturata tra quelle ATER, le case popolari della Regione.
Il commissario Chiodi , mentre si nega alla piazza aquilana nei confronti pubblici con cittadini,istituzioni e ordini professionali, trova il tempo per celebrazioni come questa: in cui si pretende che sia una festa la restituzione di una palazzina di 8 alloggi, di cui in realtà solo 5 di proprietà Ater, per un totale di 3 inquilini presenti all’inaugurazione. Una festa per dire che meno dell’1% delle 800 case Ater classificate A-B-C viene restituito ad inquilini anziani che hanno atteso due anni la riparazione di una casa classificata B, in mezzo a un deserto desolante di case E, dove neanche ora potranno tornare perché i lavori non sono terminati, perché il gas non è stato ancora riattivato, perché non riusciranno a raggiungere col peso dei loro 80 anni di media e le gambe malferme i piani alti di una palazzina senza ascensore.
La riparazione, infatti,come rivela la figlia di una delle inquiline – non ha previsto la messa in opera di un ascensore, né nuovi infissi – che gli inquilini si sono pagati da soli – né la rimozione dei serbatoi di eternit nelle soffitte, né la sistemazione di una vecchia cisterna, forse per il gasolio, negli scantinati del palazzo.
L’ennesima operazione di facciata, dunque, cui ben volentieri si prestano il presidente e commissario Chiodi (assente il suo vice Cicchetti) il vicepresidente vicario del consiglio regionale De Matteis e l’assessore Giuliante.
Peccato che le decine di inquilini di case A, che da oltre due anni aspettano di poter tornare nelle loro case agibili, e per le quali da tempo ci sono i fondi stanziati, non possano partecipare a questa festa, che un minimo di pudore e serietà avrebbe sconsigliato, vista la palese dimostrazione dell’inefficienza della struttura commissariale da cui è dipeso il ritardo nell’attribuzione delle competenze per la gestione dei fondi e dunque il conseguente, enorme ritardo con cui le case verranno restituite ai cittadini. Questa inaugurazione parziale e tardiva non dovrebbe essere occasione di festa, ma di vergogna per il Commissario di una ricostruzione che non decolla”.


13 Giugno 2011

Categoria : Cronaca
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