Una chiavetta per leggere e scrivere
(di Carlo Di Stanislao) – Dislessia indica una difficoltà a leggere fluidamente e a comprendere il testo. Disgrafia indica la difficoltà a comporre le parole graficamente e in modo sequenziale corretto. Disortografia indica la difficoltà a comporre le parole correttamente, con le doppie e le h al posto giusto, ad esempio. Discalculia è la difficoltà nel fare calcolo numerico e/o nel ragionamento matematico. Una chiavetta Usb con software utile e sintesi vocali di qualita’ in italiano e inglese per accompagnare nello studio i ragazzi con disturbi specifici di apprendimento, come la dislessia o la disgrafia. A consegnarle, a Bologna e in tutte le province dell’Emilia-Romagna, e’ stato l’Ufficio scolastico regionale, che ha distribuito nei giorni scorsi piu’ di 1.300 chiavette. Lo riferisce lo stesso Usr in una nota. La chiavetta, nella quale il software free e’ stato organizzato a seconda dell’importanza e delle categorie (Fondamentali, Didattici, Link utili, Cassetta degli attrezzi, Progetto), costituisce il completamento del “Programma regionale operativo per disturbi specifici di apprendimento (Pro-Dsa) in Emilia-Romagna”, che era stato sottoscritto dall’Ufficio scolastico regionale e dalla Direzione generale Sanita’ e politiche Sociali della Regione e che ha dotato anche 1.200 studenti di un netbook di 11 o 12 pollici in comodato d’uso gratuito. Il contenuto della chiavetta, per quanto indirizzato specificamente ai ragazzi con disturbi specifici di apprendimento, e’ comunque messo a disposizione di tutte le famiglie, poiche’ il contenuto libero puo’ essere scaricato da internet in formato Iso o Zip (http://www.istruzioneer.it/serviziomarconi/cts/prodsa.htm). Secondo la nota dell’Usr, si conferma cosi’ “l’impegno continuo e competente in Emilia-Romagna nel campo delle diverse abilita’ e della compensazione per i disturbi di apprendimento”: gia’ i dati Istat di inizio anno, viene rivendicato, “sottolineavano proprio come, al fianco della preparazione degli insegnanti, le dotazioni hardware e software specifiche per l’inclusione costituiscano il fiore all’occhiello della nostra scuola regionale”. La sindrome dislessica non va considerata come una malattia, ma come una caratteristica della persona, seppur limitante. Il fatto che non sia una malattia significa che non può essere curata. Si possono insegnare alcune strategie che permettono di superare almeno in parte le difficoltà che incontra il dislessico. Nella popolazione italiana, i dislessici rappresentano circa il 2mezzo–3 per cento, il che significa, su 60 milioni, un milione e mezzo di persone. In età scolare, i dislessici sono invece il 5-6 per cento: una parte, quindi, se correttamente aiutata, si compensa. La dislessia può a volte associarsi a disgrafia. La disgrafia come la disortografia sono spesso caratterizzate da una irregolare posizione dell’impugnatura della penna. Questo è spesso indice di un disturbo motorio e di una difficoltà di coordinazione occhio-mano e comunque di una compensazione motoria che crea fatica e stress. Infatti un’impugnatura naturale, dà la possibilità di creare un movimento rotondo e fluido, come è necessario per la scrittura in corsivo. Un’impugnatura scorretta causa tensioni muscolari eccessive e dolorose alla mano, al braccio, alle spalle alla schiena e rende impossibile la rotondità del tratto. La scrittura risultante è eccessivamente calcata, spesso non ha una proporzione regolare fra le lettere nè una dimensione equilibrata ed è difficilmente leggibile. Il disordine e la disorganizzazione dello spazio nel foglio sono caratteristiche di disgrafia. La non leggibilità della scrittura è spesso un fattore di grande frustrazione che influisce negativamente sull’autostima della persona. Comunemente si osserva che l’ordine delle lettere all’interno della parola è invertito; la parola è contratta (mancano lettere nella zona centrale) o è tronca (manca di conclusione). Rieducare la scrittura non significa effettuare un semplice recupero della funzione scrittoria, ma preparare il terreno per permettere alla scrittura di svolgere il proprio ruolo di strumento di comunicazione e di elemento rappresentativo della personalità dello scrivente. Si tratta di un percorso creativo ed individualizzato volto a stabilire o ri-stabilire i presupposti essenziali per un corretto sviluppo del gesto grafico. Una rieducazione ben condotta può portare dei benefici effetti anche sul piano relazionale, comportamentale e/o scolastico, consentendo una evoluzione psicologica più profonda, migliorando il controllo emotivo in caso di stress e rinforzando il potenziale del soggetto, attraverso la scoperta o la ri-scoperta del piacere di scrivere.
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