Usura, arrestati tre molisani
Pescara – I carabinieri hanno eseguito questa mattina tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre uomini di origine molisana accusati di praticare l’usura. L’attivita’ dei tre sarebbe stata portata avanti in Molise, Puglia e di recente anche a Pescara.
Gli arrestati sono Nicolino Di Rosa, 43 anni, Antonio De Vivo, 69 anni, e il figlio Michele De Vivo, 38 anni, rinchiusi in carcere a Larino (Campobasso) su disposizione del gip del Tribunale di Pescara, Guido Campli, su richiesta del pm Cristina Tedeschini. Le indagini dei carabinieri di Pescara hanno preso il via a dicembre dopo la denuncia di un falegname di Pescara, una delle vittime di questa banda, che avrebbe ricevuto un prestito di 2.000 euro e ne avrebbe dovuti restituire 15.000, con un taso di interesse del 400 per cento. L’uomo avrebbe subito delle minacce e sarebbe stato costretto a consegnare l’auto della figlia, firmando una procura a vendere. Temendo anche per la figlia si e’ rivolto ai carabinieri per denunciare tutto. Per questo episodio Di Rosa era stato quindi arrestato dai carabinieri di Pescara nei mesi scorsi e da allora sono cominciati gli accertamenti anche sui due presunti complici, i De Vivo, entrambi commercianti ambulanti, che secondo i militari dell’Arma fornivano a Di Rosa i soldi da prestare a strozzo. Le vittime accertate sono 4, tra la provincia di Foggia e quella di Campobasso. Le indagini sui tre, che devono rispondere di usura continuata in concorso, proseguono per quantificare l’ammontare dell’attivita’ portata avanti.
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